Szumski spacca il fronte dei sindaci
"Contro il fisco, ribellione subito"

Mercoledì 5 Marzo 2014
Szumski spacca il fronte dei sindaci "Contro il fisco, ribellione subito"
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SANTA LUCIA DI PIAVE - I sindaci hanno un piano A e un piano B. L'ha detto chiaramente Vigilio Pavan, presidente dell'associazione dei Comuni della Marca che lunedì ha riunito oltre 60 primi cittadini: «Prima stenderemo una proposta di legge da inviare ai parlamentari -ha detto- se non dovesse andare a buon fine metteremo in conto gesti eclatanti, come le dimissioni di massa». Alla base c'è la ribellione verso un fisco che strozza i municipi. Ma c'è chi il piano A l'ha già saltato e punta diritto alla seconda opzione.

Riccardo Szumski, sindaco di Santa Lucia, pronto per la proposta di legge?

«No. È l'ennesima perdita di tempo. Se continueremo a discutere da posizioni perdenti, resteremo perdenti».

Cos’altro si può fare?

«Invito tutti alla disobbedienza civile. Dobbiamo attuare una rivolta come lo schiavo Spartacus contro Roma. Si potrà cadere, ma non rimanere schiavi tutta la vita».

Quale primo passo immagina?

«Tutti i sindaci dovrebbero sospendere l'attuazione delle misure anti-corruzione. Non per il fine, ma per le modalità inventate: una cosa inutile, una perdita di tempo e di denaro colossale. Siamo alla dittatura della burocrazia».

Pochi sindaci, però, sono pronti a una lotta del genere.

«Non so di cosa abbiano paura. Qui ormai non resta altro che fare come Putin, che prima ha occupato la Crimea e poi ha aperto alla discussione. Potremmo trovarci tutti assieme a bruciare in piazza copia dei regolamenti che siamo stati costretti ad adottare. Sarebbe un punto di partenza».

Così da attirare l'attenzione del governo?

«Dobbiamo fare atti eclatanti che non danneggino i cittadini. Marino, sindaco di Roma, ha minacciato di fermare la Capitale se non gli davano i soldi. E li ha ottenuti. In un normale contesto avrebbe dovuto essere commissariato e sostituito».

Dopo il salva-Roma, c'è anche il salva-Venezia.

«Venezia ha 3mila dipendenti comunali più circa 7mila nelle partecipate. Cosa da far impallidire la Regione Sicilia. Noi siamo vittime di una burocrazia anacronistica e cervellotica».

Perché le grandi città non sono mai al vostro fianco?

«Perché difendono i loro interessi. Disobbediamo e poi vediamo se ci commissariano tutti».

E Treviso?

«Non so se Manildo ha capito dov'è. Sembra ancora in luna di miele. Ma si accorgerà presto della situazione».
Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 07:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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