Ignora la multa presa in Svizzera:
adesso rischia anche il carcere

Giovedì 20 Febbraio 2014 di Giuliano Pavan
il confine italo svizzero di Brogeda
25
TREVISO - Non paga una multa presa per eccesso di velocità in Svizzera e ora rischia addirittura il carcere. Sembra un paradosso ma la legge elvetica parla chiaro, soprattutto dopo l'inasprimento delle pene (non è questo il caso) contro i pirati della strada. Protagonista della vicenda, suo malgrado, un 30enne trevigiano che aveva varcato il confine la scorsa estate per un impegno di lavoro. Il professionista venne fotografato dall'autovelox lungo la A3 Basilea-Chiasso a 132 km/h, dodici chilometri all'ora sopra il limite di 120. A rendere tutto ancora più incredibile la vicenda, il fatto che il 30enne credeva di rispettare il limite, convinto fosse di 130 come in Italia. Si tratta in realtà di un'infrazione di poco conto: 150 franchi svizzeri di multa, poco più di 120 euro. Il problema però è nato quando non è stata pagata entro i termini di legge (i fatidici 60 giorni): per le autorità elvetiche l'illecito amministrativo si trasforma automaticamente in illecito penale. Tant'è che sul tavolo del gip di Treviso Angelo Mascolo è giunta la richiesta di rogatoria internazionale per il trasgressore, che a conti fatti rischia ora una condanna ben più pesante della contravvenzione. La direttiva europea 44/11 rende perseguibile e sanzionabile il conducente che viola il codice della strada in un altro paese dell'Ue. Se l'infrazione viene rilevata dagli agenti e l'auto è straniera, la prassi è di riscuotere le multe direttamente sul posto, pena il ritiro dei documenti o addirittura il sequestro della vettura. Se invece l'infrazione è rilevata, come in questo caso, da un autovelox in autostrada, si devono precisare due cose: la prima è che se si viene fermati una seconda volta nello stesso Paese e gli agenti si rendono conto che la multa precedente non è stata pagata, allora verranno sommati gli importi, con la mora per il ritardo. La seconda è che un verbale della polizia di un altro Stato, anche se ricevuto a casa nel proprio Paese, non ha di fatto efficacia esecutiva. Questo vale in generale per tutta Europa. Ma con alcune nazioni l'Italia ha stipulato degli accordi bilaterali che rendono le infrazioni sanzionabili. E oltre ad Austria, Francia e Germania, c'è la Svizzera: fare i furbi oltre confine insomma non conviene proprio. La polizia ha infatti la possibilità di accedere direttamente alla banca dati italiana, recapitando così le multe a domicilio anche per violazioni lievi. E il mancato pagamento, nei casi più gravi si tramuta in giorni da scontare in carcere (uno ogni 100 franchi), inflitti solo se si torna in Svizzera. Fatto sta che il tribunale di Treviso è chiamato a procedere.
Ultimo aggiornamento: 22:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci