«Stefanel, possibile recupero dei lavoratori in esubero»

Mercoledì 10 Febbraio 2021 di Gianadrea Rorato
«Stefanel, possibile recupero dei lavoratori in esubero»

PONTE DI PIAVE - Stefanel di Ponte di Piave: dopo l'acquisizione da parte di Ovs, quale il futuro il noto brand di abbigliamento nato a Ponte di Piave? E soprattutto per i suoi dipendenti? Si è parlato di questo ieri nel tavolo convocato ad hoc in regione con i vertici aziendali di Oviesse: lo scorso 11 gennaio, infatti, il gruppo che controlla anche la rete Upim aveva ufficializzato il via libera del Mise all'operazione.

L'ok finale è arrivato dal commissario straordinario di Stefanel, società da mesi in amministrazione straordinaria e riguarda il marchio e alcune attività relative, tra le quali 23 negozi, l'archivio storico delle collezioni, il personale dei negozi di sede prevalentemente coinvolto nello sviluppo prodotto. 


IL TAVOLO

Presenti all'incontro l'assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, supportata dall'Unità di Crisi regionale, le organizzazioni sindacali di categoria e le organizzazioni sindacali confederali. L'azienda Oviesse era presente insieme a Unindustria Treviso. «È un'operazione rispetto alla quale esprimiamo particolare soddisfazione - commenta Donazzan - perché garantisce la continuità di un marchio storico dell'imprenditoria veneta nelle mani di un'altra azienda veneta di tradizione. Questo in controtendenza rispetto a situazioni nelle quali in poco tempo abbiamo visto fondi stranieri dissipare patrimoni costruiti in decenni di lavoro di aziende e lavoratori veneti». L'incontro ha messo in evidenza la volontà dei vertici aziendali di Oviesse di «una piena valorizzazione di Stefanel con la propria identità attraverso una strategia di sviluppo articolata», in grado di rispondere alle varie richieste di mercato, dalla presenza fisica sul territorio fino ad una marcata presenza nel mondo della vendita online. 


LA DECISIONE

I vertici di Oviesse hanno assicurato «l'impegno a mantenere un confronto proficuo con le organizzazioni sindacali, anche per l'eventuale recupero, in caso ve ne fosse la possibilità, dei lavoratori non rientranti nel nuovo perimetro aziendale. Tutto ciò avverrà attraverso la volontà di confronto con le parti sindacali». Da parte delle sigle sindacali in queste settimane è palpabile la preoccupazione riguardo alla chiusura dell'outlet di Levada con 6 dipendenti, del negozio di Verona con 7 dipendenti, quello di Milano con 13 dipendenti e Alessandria con 2. Quindi, dei 136 dipendenti ne rimarrebbero 94. Subito dopo il via libera all'acquisizione, c'era stata la richiesta di attivazione di un tavolo al Ministero per discutere con Oviesse del piano industriale, delle prospettive future e della tenuta occupazionale.

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