CASTELLO DI GODEGO - Appropriazione indebita per un debito non saldato. È questa l'accusa che C.N., cittadino godighese, ha rivolto verso il sindaco di Castello di Godego Diego Parisotto, sporgendo formale denuncia presso il comando locale dei carabinieri. Il primo cittadino, contattato, afferma: «Non se so nulla, sono vittima di diffamazione» e si dice pronto a controquerelare.
LA VICENDA
La questione è sorta nel mese di gennaio, quando il sindaco avrebbe contattato C.N., con il quale vi sarebbero stati fino a quel momento rapporti cordiali e di reciproco rispetto, per richiedergli aiuto, attraverso un prestito di 1.000 euro, poi aumentati a 2.500. C.N., la cui situazione economica non è comunque floridissima, ha accettato di buon grado di aiutare il primo cittadino, anche in funzione del ruolo istituzionale ricoperto, il quale avrebbe garantito di restituire il debito entro due giorni. Secondo quanto affermato da C.N., il sindaco avrebbe giustificato la richiesta della somma come necessaria per poter accedere a un finanziamento di una cifra ben maggiore. C.N. e il sindaco si sarebbero trovati presso il comune la sera stessa della richiesta e, all'interno del municipio, C.N. avrebbe più volte cercato di effettuare un bonifico, tramite internet banking, verso il conto corrente del primo cittadino. Non riuscendoci, i due si sono recati presso uno sportello ATM a Castelfranco, dove C.N. avrebbe consegnato in contati la quasi totalità della somma richiesta.
PASSANO I GIORNI
Col passare dei giorni, questa somma, pur non eccessiva ma indispensabile per le necessità di vita quotidiana di C.N., continuava a rimanere insoluta. Tra i due vi era tuttavia uno scambio di comunicazioni, sia verbali, sia telefoniche, con il sindaco che avrebbe più volte assicurato che l'importo dovuto sarebbe stato saldato nel più breve tempo possibile. C.N. tuttavia precisa come il comportamento del sindaco oscillasse tra un atteggiamento compassionevole, al limite della commozione, ad uno più aspro e ostile.
GLI ULTIMI PASSI
Non ricevendo la somma prestata, C.N. ha successivamente inviato in Comune una lettera di diffida, invitando il sindaco a saldare il debito. Qualche giorno prima il sindaco avrebbe inoltre affermato a terze persone di avere un debito con C.N., sebbene in un primo momento proprio lo stesso Parisotto avesse negato il fatto. Convocati dagli agenti dell'Arma, queste persone hanno successivamente depositato la propria testimonianza presso i carabinieri insieme alla denuncia che C.N. ha sporto nella seconda metà di febbraio, a circa un mese dalla consegna della somma al primo cittadino.