Riccati, un secolo di storie dell'istituto di piazza Vittoria: «Una scuola monumento»

Sabato 4 Novembre 2023 di Mattia Zanardo
Riccati, la scuola di piazza Vittoria a Treviso

TREVISO - I banconi digradano dall'alto verso la cattedra, come la platea di un piccolo teatro. Ogni allievo dispone di un ripiano sotto il tavolo e una seggiola pieghevole: 35 posti, a conferma che l'affollamento nelle classi non è problema recente. Apposite scalette sul retro facilitano l'accesso alle file superiori. Il tutto è realizzato in legno. Qui dagli anni 20 del Novecento, e per parecchi decenni a seguire, si svolgevano le lezioni di fisica. Caduta in disuso, prima di essere restaurata grazie all'abilità e alla pazienza di un collaboratore scolastico, ora la struttura costituisce la suggestiva aula storica dell'Istituto tecnico economico Riccati. Memoria tangibile di generazioni di studenti e professori, ma anche dell'evoluzione della didattica e del costume avvenuta in un secolo. Il "Riccati", infatti, si appresta a festeggiare il centenario della sua sede storica: l'edificio di piazza della Vittoria venne inaugurato l'11 novembre 1923.

Nella ricorrenza, il prossimo 11 novembre, l'anniversario verrà ricordato in un incontro pubblico (dalle 16.30), con la proiezione di un video, alcune relazioni e la presentazione del sito internet dedicato.

LE LEZIONI
I primi corsi di quello che allora si chiamava Istituto tecnico e professionale della Provincia di Treviso (l'intitolazione al celebre matematico arriverà nel 1885) in realtà erano partiti già nel 1869. Con gli anni, però, l'originaria collocazione a Palazzo Scotti, si rivela insufficiente: finalmente, nel 1913, si delibera di costruire un nuovo immobile in cui ospitare anche il ginnasio - liceo classico. L'area scelta corrisponde alla cinquecentesca chiesa di Santa Maria del Gesù e all'annesso convento dei Frati minori osservanti, tra l'allora piazza Bressa e San Nicolò, soppressi da Napoleone e adibiti via via a caserma militare, stalla, prigione, stazione dei pompieri. L'ex complesso religioso viene demolito e il Comune, per finanziare in parte i lavori, vende i mattoni e i materiali edili residui. Lo scoppio della Grande Guerra blocca il progetto: la prima pietra viene posta solo il primo marzo 1920 (ancora una volta eventi esterni ci mettono lo zampino: la caduta della giunta comunale fa annullare la prevista cerimonia). Poco più di tre anni dopo, comunque, il fabbricato è finito. «E' una scuola monumento - sottolinea la dirigente scolastica Francesca Mondin - un patrimonio di tutta la città: per la sua posizione centralissima, tutti lo conoscono». Soprattutto il Riccati diviene uno dei perni del nuovo assetto urbanistico di questo quadrante del centro, insieme al nuovo palazzo delle Poste e al monumento ai Caduti, completati nel 1931.

I CAMBIAMENTI
Naturalmente cent'anni comportano modifiche esterne e interne. «Nel 1935 avviene la "regificazione", in sostanza l'istituto diventa statale. Per concederla, il Provveditore agli studi di Venezia impone di ricavare un'aula magna, dove si potranno tenere le manifestazioni volute dal regime fascista» ricorda il professor Paolo Zaja, che, insieme all'ex docente Carlo Fassetta, cura il progetto per la valorizzazione della storia del Riccati, oltre a laboratori a tema con gli studenti. A inaugurare la sala, nel dicembre 1938, sarà il ministro Giuseppe Bottai. La circolare del preside per la minuziosa organizzazione della giornata riflette l'epoca: il ministro sarà accolto da un picchetto di Balilla, gli altri compagni dovranno disporsi lungo i corridoi, in tre file e, al suo passaggio, inneggiare al Duce. L'istituto vive la Riforma Gentile (la creazione del liceo scientifico determina la soppressione della "sezione" chimico-fisica), la seconda guerra mondiale (l'edificio è miracolosamente sfiorato dai bombardamenti), il rinnovamento sociale del 68.

IL PRESENTE
Siamo all'oggi, il Riccati - Luzzatti (frutto della "fusione" dell'ex Itc 2 una ventina d'anni fa) conta quasi 1.400 studenti, circa 900 nella sede in centro, suddivisi nei tre indirizzi del triennio dell'Istituto tecnico economico (Amministrazione, finanza e marketing, Relazioni internazionali per il marketing, Sistemi informativi aziendali) e del Liceo economico sociale. Di fronte nuove sfide, anche urbanistiche, come la costruzione del park interrato in piazza della Vittoria: «Se ne parla da tanti anni, se verrà realizzato sarà interessante gestire l'organizzazione degli accessi soprattutto durante il cantiere. Finora, però non abbiamo avuto alcuna comunicazione in merito: affronteremo la questione quando sarà il momento», nota la dirigente. Dall'archivio sbucano i regolamenti dei primi del 900: oltre a intimare di non portare bastoni in classe o non sputare per terra, proibiscono di fumare nei bagni, di fare chiasso, di uscire senza autorizzazione. Da un secolo all'altro, anche al Riccati, in fondo, gli adolescenti non sono tanto cambiati.
 

Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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