Lista di attesa al Riccati: mancano aule

Martedì 16 Luglio 2019 di Mauro Favaro
Treviso. Lista di attesa al Riccati: mancano aule
TREVISO - Al Riccati servono almeno sei aule in più. Se non verranno trovate nel giro di un mese e mezzo, un centinaio di studenti rischieranno di rimanere fuori. Tra le ipotesi c'è anche quella di avere in prestito alcune classi dalle scuole elementari di Treviso che a causa del calo demografico a settembre si ritroveranno mezze vuote. È una corsa contro il tempo. Il grafico delle iscrizioni all'istituto tecnico economico della città è costantemente in ascesa. Nel 2018 sono arrivati cento studenti in più rispetto all'anno precedente. E a settembre entreranno in classe altri cento ragazzi in più rispetto all'anno scolastico che si è concluso il mese scorso. Gli esami di maturità appena ultimati hanno fatto uscire nove quinte. Tra un mese e mezzo, però, partiranno 12 prime. Vuol dire che ci saranno almeno tre sezioni in più. Senza contare chi è stato bocciato e altri movimenti. Alla fine il Riccati conterà in tutto quasi 1.300 studenti.
LA DIFFICOLTA'Bisogna trovare nuove aule dove poterli distribuire senza costringerli a stringersi troppo, in modo da evitare situazioni ingestibili o addirittura veri e propri sovraffollamenti. La sede storica di piazza Vittoria è al tutto esaurito. La Provincia, ente che gestisce gli edifici delle superiori, è già al lavoro. L'ultimo incontro è andato in scena giovedì. E ieri la preside del Riccati, Luisa Mattana, si è confrontata nuovamente con gli uffici dell'edilizia scolastica. Al Sant'Artemio, però, aspettano di avere i dati definitivi sulle iscrizioni. In base a questi, l'ente andrà a recuperare tutti gli spazi necessari. «Le superiori non avvertono ancora il calo demografico che si vede alle elementari. È destinato ad arrivare, ma non nell'immediato spiega la dirigente scolastica l'anno scorso abbiamo avuto cento iscritti in più. E quest'anno c'è stato un ulteriore, identico aumento delle iscrizioni. A livello logistico servono delle risposte. Ormai il tempo stringe». Teoricamente le scuole dovrebbero accogliere nuovi studenti senza sforare i limiti di capacità delle aule a disposizione. Ma ciò è vero solo sulla carta. «Si può procedere in questo modo a fronte di qualche iscrizione in più evidenzia Mattana ma non è pensabile respingere le richieste di cento studenti. Non avrebbero altre possibilità: oltre al Riccati, bisogna andare a Mestre, Conegliano o Montebelluna per trovare istituti tecnici economici». Ecco perché le domande non sono state respinte. Questo per quanto riguarda le nuove iscrizioni in prima.
UN ALTRO CAPITOLOMa se si apre il capitolo dei trasferimenti si scopre che ci sono altri 90 ragazzi in attesa di entrare nella scuola di piazza Vittoria. Gli arrivi da altri istituti, però, sono stati contingentati. «Tanti sono quelli in lista d'attesa rivela la preside si tratta principalmente di studenti che chiedono il passaggio da altre scuole perché si sono resi conto di non aver fatto la scelta giusta dopo le medie». Con questi numeri potrebbe per la prima volta diventare operativo il piano tratteggiato all'inizio dell'anno da Stefano Marcon, presidente della Provincia, e Mario Conte, sindaco di Treviso, assieme all'ufficio scolastico provinciale. L'idea di fondo è di far traslocare parte dei ragazzi delle superiori nelle classi rimaste vuote alle primarie. E ce ne sono parecchie. A settembre le elementari trevigiane conteranno 470 alunni in meno rispetto ad oggi. Vuol dire perdere l'equivalente di venti classi. In prima ci saranno 7.140 bambini. Fino a giugno erano oltre 7.600. Adesso i posti lasciati vuoti potrebbero essere occupati dai ragazzi più grandi. Sempre ammesso che ci sia la possibilità dal punto di vista tecnico. Gli studenti delle elementari e delle superiori, infatti, non possono condividere le stesse aule e gli stessi corridoi. Di conseguenza verranno prese in considerazione solamente le primarie che hanno la possibilità di avere due ingressi autonomi e spazi interni divisi.
Mauro Favaro 
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