Musicisti in piazza, protesta dei Conservatori: «Penalizzati i talenti musicali»

Sabato 13 Febbraio 2016
Musicisti in piazza, protesta dei Conservatori: «Penalizzati i talenti musicali»
TREVISO  - Giubbotto, cappello e trombone. Sciarpa e violino, cappotto e violoncello. Arrivano con le custodie, i leggii e gli strumenti. E a mezzogiorno prende forma la protesta dei Conservatori italiani. Sono le note di Rameau, di Bach, di Charpentier ad accendere la protesta nazionale degli istituti musicali. Il 'la' lo ha dato a Treviso, in piazza dei Signori, dove Paolo Troncon, direttore dello 'Steffani' di Castelfranco Veneto e presidente dei direttori di Conservatorio d'Italia chiede e ottiene un incontro con il prefetto. Sul tavolo una riforma iniziata 16 anni fa e mai completata, lo sblocco di sistemi di reclutamento del personale docente, la validità del titolo universitario e le risorse finanziarie necessarie alla trasformazione da istituto d'arte ad università.

Dopo mesi di anticamera, Troncon ha deciso di passare alla protesta plateale: il 27 gennaio a Roma tutti i presidenti direttori e studenti dei Conservatori d'Italia hanno stilato una mozione. Che Troncon ha consegnato oggi nelle mani del Prefetto di Treviso Laura Lega, mentre docenti e studenti mettevano in scena una protesta a suon di musica in piazza dei Signori. «Il Prefetto - spiega Troncon - ha non solo accolto le nostre istanze, ma promesso che si farà promotore di un Convegno sulla situazione dei Conservatori italiani in giugno alla presenza del ministro Franceschini». Un passo importante, quello messo a segno dallo Steffani che hanno scelto come motto per la protesta «Inutile suonare se nessuno ascolta». «Ogni Conservatorio d'Italia - ribadisce Troncon - ha organizzato forme autonome di protesta, attraverso concerti e conferenze. La differenza è che noi dello Steffani abbiamo scelto la piazza. Riporteremo la musica nel cuore di Treviso per parlare della nostra realtà. Il Veneto ha 7 conservatori: noi siamo una realtà piccola ma così organizzata e vitale da orientare le scelte sul territorio nazionale. E tuttavia voci di accorpamento potrebbero non giovarci per una mera questione di numeri».

 Le Conferenze chiedono dunque, non oltre questo mese, immediate risposte alle istanze poste e azioni concrete, da realizzarsi in tempo utile per garantire l'efficacia delle procedure per l'avvio del prossimo anno accademico.
Ultimo aggiornamento: 19:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci