TREVISO - Per il preside i messaggi che mandava a quella insegnante erano solo apprezzamenti nei sue confronti, ma per quest'ultima si trattava di molestie alle quali sarebbe poi seguito un diverso trattamento a livello lavorativo. Il tribunale ha dato ragione al dirigente d'istituto, che è stato assolto con formula piena.
Il preside si sarebbe reso protagonista dell'invio di una serie di sms, mail e messaggi su Facebook alla docente. Nulla di volgare o di sessualmente spinto, ma complimenti (anche espliciti e forse fuori luogo) che non hanno però fatto breccia nel cuore della donna. Anzi, l'insegnante avrebbe iniziato a vivere uno stato d'ansia tentando di evitare ogni contatto col dirigente scolastico.
Di fronte a quel "rifiuto", lo scambio di messaggi si sarebbe col tempo diradato. A febbraio 2013 però la situazione sarebbe cambiata, quando cioè è stata presentata la denuncia querela da parte della prof che ha sostenuto di essere stata in seguito esclusa dagli incarichi che il dirigente assegna annualmente ai docenti.
Ultimo aggiornamento: 13:43
© RIPRODUZIONE RISERVATA Il preside si sarebbe reso protagonista dell'invio di una serie di sms, mail e messaggi su Facebook alla docente. Nulla di volgare o di sessualmente spinto, ma complimenti (anche espliciti e forse fuori luogo) che non hanno però fatto breccia nel cuore della donna. Anzi, l'insegnante avrebbe iniziato a vivere uno stato d'ansia tentando di evitare ogni contatto col dirigente scolastico.
Di fronte a quel "rifiuto", lo scambio di messaggi si sarebbe col tempo diradato. A febbraio 2013 però la situazione sarebbe cambiata, quando cioè è stata presentata la denuncia querela da parte della prof che ha sostenuto di essere stata in seguito esclusa dagli incarichi che il dirigente assegna annualmente ai docenti.
