PONZANO - Aggredisce le volontarie del canile perché rivuole a tutti i costi i suoi cani. Quelli che gli erano stati sequestrati 12 anni fa perché li faceva combattere in un allevamento-lager in cui i cani erano costretti a scontrarsi con loro simili o addirittura con maiali e cinghiali. Qualche giorno fa l’allevatore si presentato per l’ennesima volta nel canile gestito da Enpa, a Ponzano.
L’uomo ha bloccato l’uscita con l’auto, ha inveito contro gli operatori del canile e li ha minacciati. Al punto che i volontari, sentendosi in pericolo, hanno chiamato i carabinieri. Temevano che dalle parole potesse passare ai fatti. Alla vista della pattuglia, l’allevatore se n’è andato. «Conosciamo il suo nome - sottolineano i volontari - prenderemo seri provvedimenti se continuerà a minacciare e perseguitare i due poveri animali, che solo ora cominciano a vivere una vita migliore». Alcune famiglie hanno chiesto di poterli adottare: una svolta che Enpa si augura possa avvenire in tempi brevi in modo che i due esemplari possano lasciarsi finalmente alle spalle il passato di abusi.
«I sette cani, tutti molossoidi, furono affidati a un’azienda agricola dopo la scoperta del capannone - spiega in una nota l’associazione 100% Animalisti -. L’allevatore poi ne recuperò uno e non si curò più degli altri. Tanto che il Comune li trasferì in canile. Due di loro, Frida e Freud, in condizioni peggio che precarie, furono affidati al canile Enpa di Ponzano». Dove si trovano tuttora, in attesa di voltare definitivamente pagina, lontano dal padrone che li maltrattava e che ancora non si rassegna al fatto di averli persi. Tanto da arrivare a minacciare chi da anni si prende cura di loro, pur di riaverli.