Bufera sul palio dei Babbi Natale a Cornuda. Premi minori alle donne: «Patriarcato. Perfino in una gara sociale c'è differenza tra maschi e femmine»

«Sono rimasto sbalordito dalla critica della Puppato - replica il sindaco di Cornuda Claudio Sartor - Mi sembra che ci sia una vera e propria psicosi del patriarcato»

Giovedì 30 Novembre 2023 di Laura Bon
Una foto delle passate edizioni del palio dei babbi natale

CORNUDA (TREVISO) - Premi ridotti per le donne nel palio dei Babbi Natale. «Chiaro esempio di patriarcato». A sollevare il caso, dopo aver letto il contenuto del volantino che pubblicizza il palio dei Babbi Natale del prossimo 10 dicembre a Cornuda, è stato l’ex sindaco, ex consigliere regionale ed ex onorevole Laura Puppato. Che nel regolamento dell’evento, giunto alla 9. edizione e organizzato anche quest’anno a fini benefici per raccogliere fondi per Aido e Afmu, ha notato un particolare a suo avviso discriminatorio: premi più elevati per i vincitori del palio maschile e più bassi per il podio di quello femminile. Nella scelta dell’organizzazione, che si avvale del patrocinio del Comune di Cornuda, la Puppato ha letto una chiara ingiustizia.


I NUMERI
Nella categoria maschile, infatti, la squadra prima classificata otterrà un buono di 250 euro, la seconda di 150, la terza di 100. Nella femminile, invece, alla vincitrice andranno 200 euro, alle seconde 100 e alle terze classificate 50. «Patriarcato? -sbotta la Puppato- Perfino in una gara sociale a fini di beneficenza c’è differenza tra premio femminile e maschile! Ma dico: se non per convinzione personale, perché le persone non cambiano da oggi a domani, almeno per ragionamento, per rispetto di tutto quel che si dice e sta accadendo, si sarebbe dovuto agire diversamente. Non volevo crederci. Questo modo di fare suscita in me una rabbia incredibile. Rivolgo all’organizzazione l’appello a correggersi, anche se in ritardo. Meglio tardi che mai». E commenta: «Questi premi confermano che il gender gap c’è ed è alimentato da convinzioni profonde. Direi “naturali” tanto sono ovvie».


LA REPLICA MASCHILE
Gli organizzatori dell’evento, in particolare Antonio Favaro e il figlio Jacopo, non leggono però nella scelta alcuna discriminazione. «La verità - dicono - è che ogni anno con il palio maschile arriviamo a 12-14 squadre, mentre con quello femminile a 4-5. Quindi, visto che l’iscrizione ha un costo, con gli uomini guadagniamo rispetto alle spese, mentre con il palio femminile andiamo in perdita. Il premio minore è la conseguenza di un montepremi minore, dato da una minor partecipazione femminile. Non c’è in noi alcuna volontà di non rispettare o discriminare le donne, che anzi sono numerosissime anche all’interno dell’Aido. E’ indubbio però che alla gara partecipano con meno entusiasmo. E comunque, se la Puppato aveva qualcosa di cui lamentarsi, poteva venire direttamente a parlarmene». E magari, forse, si sarebbe potuti arrivare ad equiparare i premi incentivando così la partecipazione. Intanto, però, la polemica monta.


IL SINDACO
«Sono rimasto sbalordito dalla critica della Puppato - aggiunge il sindaco di Cornuda Claudio Sartor - Mi sembra che ci sia una vera e propria psicosi del patriarcato. Se inquiniamo anche una manifestazione così, non so dove andiamo a finire: vedere sempre del marcio in ogni cosa mi sembra un po’ troppo. Credo anche che un Comune come il nostro, ricordato perché ha tre assessori donna, una direttrice donna in casa di riposo e altre figure femminili ai vertici di altre realtà sia invece un esempio in positivo». E aggiunge: «Che non si inizi a polemizzare con il Natale o per i botti a capodanno per chiudere con i panevin all’Epifania. Un po’ di leggerezza servirebbe a chi commenta queste cose». Forse la vera sorpresa sarebbe un boom di iscrizioni (sono tuttora aperte) di Babbi Natale donna. Che, forse, sconvolgerebbe tutte le carte. E, indubbiamente, darebbe un bel segnale. “Costringendo” anche i riluttanti ad alzare i premi. Per la gioia di tutti. 

Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 11:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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