Omicidio a Pieve di Soligo/ La gemella
di Emanuele: «Il movente è in fabbrica»

Giovedì 9 Febbraio 2012 di Lina Paronetto
Emanuele Simonetto e il luogo dell'omicidio (PhotoJournalist)
TREVISO - Spero che chi gli ha voluto tanto male la paghi. Che lo trovino. Neanche una bestia si ammazza cos. Chiede giustizia per suo fratello, Patrizia, la gemella di Emanuele Simonetto, ucciso l'altro ieri con due colpi di pistola nel piazzale della fabbrica in cui lavorava.





Nati a Castelfranco il 25 maggio del 1962, Emanuele e Patrizia, i più piccoli di cinque fratelli. Profondamente legati, tanto che era proprio il gemello il padrino di suo figlio. Un affetto profondo, che qualcuno ancora senza un nome le ha portato via. Nella sua casa di Castrette, poca voglia di parlare e tanta commozione. Anche Emanuele aveva vissuto a Villorba, dove tuttora abitano, in via Traversi, a Catena, papà Dino, 77 anni, mamma Mirella, 76, e il fratello Diego.



«Una cosa grande, una cosa grande», ripete Patrizia. Non ci sono parole per descrivere il dolore e lo sconcerto per una morte così violenta. Inspiegabile. «Non sappiamo niente, non abbiamo avuto sentore di nulla. Per me è una cosa legata al suo lavoro, una vendetta: lui aveva un ruolo importante, c'erano stati anche dei licenziamenti».



La sorella del caporeparto della Mistral non sa darsi altra spiegazione. Al di là del dolore, quello che è successo martedì sera a Pieve di Soligo è incredibile. «Soprattutto da queste parti», sottolinea. Straziante il ricordo del fratello che non c'è più: «Era un uomo solare, faceva di tutto per suo figlio, lavorava non so quante ore». Un lavoratore instancabile, che non si risparmiava. «Iniziava alle sei di mattina, fino alla sera, all'ultimo turno delle dieci».



La donna esclude che possa trattarsi di una questione legata alla sua vita privata. «Minacce? Mai, mai, mai». Sull'ex moglie di Emanuele non dubbi: «Erano separati, ma da parte sua non c'era né odio né niente, anche per il bene del figlio». Il figlio 18enne che adorava. «Stava tanto con lui. Per il figlio si faceva in quattro. Nei week-end veniva giù e si fermava a mangiare qui. Amava la vita - conclude - non so davvero cosa possano avergli fatto pagare».
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 19:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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