Treviso, multe a chi non lava la pipì del proprio cane in centro. I padroni rischiano fino a 50 euro, 400 per le feci non raccolte

Venerdì 7 Luglio 2023 di Mauro Favaro
Treviso, multe a chi non lava la pipì del proprio cane in centro

TREVISO - Avanti tutta con le ordinanze per la vivibilità urbana. È stato ribattezzato così l’atto del Comune che sancisce la proroga fino a fine anno delle ordinanze che impongono di lavare dove il proprio cane fa la pipì e che mettono un freno alle richieste insistenti per firmare moduli o per raccogliere fondi (conosciuta anche come anti-accattoni).

Più vivibilità urbana, meno sporco e raccolte firme

Le persone che passeggiano a Treviso con il cane sono chiamate a ripulire le zone dove i loro amici a quattro zampe fanno la pipì. Il Comune ha prolungato l’obbligo. L’ordinanza relativa alla pulizia delle deiezioni liquide degli animali di affezione - questo il riferimento tecnico - è stata prorogata fino al 31 dicembre. Oltre alla multa da 400 euro prevista per chi non raccoglie i bisogni solidi, è prevista anche una sanzione di 50 euro per chi non getta almeno un po’ d’acqua dove gli animali fanno la pipì. A cominciare dalle colonne dei portici del centro storico. Ma non solo. Nei giorni scorsi il gruppo Enjoy Respect Treviso ha raccolto oltre 100 firme tra i commercianti del centro per chiedere controlli più stringenti. E la polizia locale ha già risposto annunciando di essere pronta a potenziare l’attività di vigilanza, anche con agenti in borghese, soprattutto alle prime luci del mattino e nelle ore serali, cioè quando molti proprietari fanno la passeggiata con i loro cani. Un paio di anni fa il Comune aveva anche messo a disposizione delle specifiche borracce per sensibilizzare sul tema e dare un impulso al rispetto delle regole di decoro. Secondo chi ha aderito alla raccolta firme, però, la strada è ancora lunga. «Chiediamo collaborazione a tutti, cittadini ed esercenti – ha spiegato Andrea Gallo, comandante della polizia locale – affinché chi assiste ad atti di inciviltà possa segnalare gli episodi alla centrale operativa, sempre attiva, in modo da raccogliere basilari informazioni su orari e luoghi dove avvengono»Non è tutto. Nella stessa occasione, infatti, Ca’ Sugana ha allungato fino alla fine dell’anno anche l’ordinanza che disciplina l’attività di raccolta fondi e firme a Treviso. L’obiettivo è continuare a mettere un freno a chi chiede insistentemente di sottoscrivere qualche modulo o domanda offerte per sedicenti associazioni del territorio. «Entrambe le ordinanze – fanno sapere dal municipio – necessitano di un’ulteriore proroga stante gli effetti positivi riscontrati dal comando della polizia locale».

Ultimo aggiornamento: 13:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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