Furti a raffica a Paese, i ladri controllano le case dall'alto con i droni e poi entrano. La sindaca: «Non vedevo l'ora di tornare dalle ferie»

Giovedì 10 Agosto 2023 di Mauro Favaro
Furti a raffica a Paese, i ladri controllano le case dall'alto con i droni e poi entrano. Il sindaco: «Non vedevo l'ora di tornare dalle ferie» (foto Unsplash)

PAESE (TREVISO) - «È entrata in azione una banda molto preparata in grado di organizzare i colpi monitorando i movimenti delle persone attraverso dei droni. Non bisogna farsi prendere dal panico. Ma è necessario seguire i giusti accorgimenti. Chi ha un allarme, ad esempio, lo deve tenere attivo tutto il giorno. Non solamente quando va a letto. Così come è importante fare rete tra vicini di casa, segnalando tutti gli eventuali movimenti sospetti». Katia Uberti, sindaco di Paese, fa il quadro di una situazione che è diventata sempre più preoccupante. Negli ultimi giorni sono stati registrati diversi furti nelle abitazioni, in modo particolare tra Paese, Ponzano, Villorba e Treviso.


IL BILANCIO
Nel fine settimana una villetta di via della Resistenza a Paese, nello specifico, è stata prima controllata dall’alto proprio attraverso un drone e poi assaltata a copi di piccone. Qui i ladri hanno distrutto ogni cosa, mobili compresi. E alla fine se ne sono andati con un bottino di circa 25mila euro. Non è tutto. Nell’ultima settimana a Paese si sono contati altri quattro tentati furti. Fortunatamente non sono andati a segno. Ma il problema rimane. I malviventi provano ad approfittare del periodo di ferie nel cuore dell’estate. Quando hanno la conferma di avere campo libero, entrano in azione. Tanto che alcuni trevigiani hanno confessato di aver rinviato le vacanze per non lasciare la casa vuota. Altri non vedono l’ora di tornare. Con tanti saluti all’agognato relax. La novità dei droni, poi, non fa che aumentare l’ansia rispetto alla possibilità di essere controllati da remoto.


IL COMMENTO
«Anch’io dopo aver sentito certe notizie non vedevo l’ora di tornare dalle ferie – rivela il primo cittadino – ma l’importante è organizzarsi e darsi una mano tra vicini di casa: guardare con attenzione tutto quello che succede attorno a noi, senza aver mai paura di segnalare qualcosa alla polizia locale e ai carabinieri». E senza eccedere nei racconti via social network. «A volte sono rischiosi – aggiunge Uberti – così come è rischioso raccontare tutto mentre sono in corso delle indagini. Si tratta di una pratica che potrebbe indurre i malintenzionati a muoversi diversamente. E’ necessario prestare attenzione anche a questi aspetti».


L’APPELLO
Il vicesindaco, Francesco Pietrobon, invita tutti a non cedere agli allarmismi. Allo stesso tempo, però, punta il dito contro quella che secondo lui è l’origine del problema. «Lancio un appello anche a questo governo: serve un approccio diverso, bisogna dare un giro di vite rispetto a chi va a rubare nelle case – scandisce – le forze dell’ordine lavorano al meglio. Il punto è che i ladri sanno che rischiano relativamente poco, che anche se vengono beccati dopo due giorni sono fuori». L’auspicio è che il governo Meloni possa rivedere la legislazione in merito. Certo, il problema non si esaurisce così. Senza contare che le carceri sono già sovraffollate. Pietrobon è il primo a saperlo.


GLI ACCORDI
«Su questo fronte bisognerebbe stringere degli accordi con gli altri Paesi: gli stranieri che vengono condannati devono scontare la pena nel loro Paese. Già questo consentirebbe di risolvere il 50% dei problemi – sottolinea il vicesindaco – il nodo non sta affatto nella provenienza delle persone, ma nei dati oggettivi. Come Comune abbiamo costantemente aumentato le telecamere del sistema di videosorveglianza. Purtroppo, però, questo non può essere sufficiente. Bisogna cambiare sistema generale. Altrimenti non se ne esce – conclude Pietrobon – i furti non potranno mai essere azzerati. Ma è doveroso cercare di arginare un fenomeno inaccettabile».

Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 11:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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