Incidenti mortali, ecatombe di bici: cresciuti del 20%, molti agli incroci

Sabato 23 Settembre 2017 di Mauro Favaro
Incidenti mortali, ecatombe di bici: cresciuti del 20%, molti agli incroci
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TREVISO - Il conto degli incidenti mortali sulle strade della Marca torna a salire. L'anno scorso hanno perso la vita 68 persone. È stato un aumento del 19,3% rispetto al 2015, quando erano stati contati 57 decessi. E sono sempre di più anche le persone che riportano ferite: nel 2016 il totale ha toccato quota 3.275 (in 2.311 incidenti). Un balzo del 14,8% rispetto all'anno prima, quando i feriti erano stati 2.852 (in 1.950 incidenti). I numeri sono stati presentati ieri dalla Provincia, ente accreditato dall'Istat per la rilevazione. 
A far lievitare la triste conta dei decessi è stata in particolare la bicicletta. Nel 2015 si era contato un solo decesso in incidenti che hanno coinvolto le due ruote. L'anno scorso, invece, ci sono stati addirittura 14 morti. Una cifra che da sola colma la differenza complessiva tra un anno e l'altro. Oggi è questo il vero problema. E il Sant'Artemio ha voluto fare il quadro della situazione in modo approfondito. Gli incidenti che hanno coinvolto le biciclette si sono verificati soprattutto nella fase di immissione in strada, per il mancato rispetto della precedenza, molto spesso nei rettilinei. Il 32% dei ciclisti deceduti aveva più di 70 anni. Ma pesa anche l'inesperienza degli under 14: un terzo degli incidenti che hanno coinvolto i più giovani è stato causato proprio dai ragazzini in sella alle bici. 
A livello generale l'andamento relativo al numero di incidenti che si verificano nel trevigiano resta positivo. Dal 2000 ad oggi i morti sulle strade sono calati del 53% (nel 2000 erano stati 151). Ma l'anno scorso la Marca ha fatto un salto indietro di cinque anni. Era dal 2011, infatti, che non si registrava un numero di decessi così alto. Il momento più pericoloso è la fascia della giornata tra le 17 e le 19. Quali le cause di questa impennata? «La prima causa sta nella distrazione e nel mancato rispetto delle regole della strada spiega il presidente Stefano Marcon la sola alta velocità non è più al primo posto». Finiscono sotto processo in particolare gli smartphone. «L'abuso del cellulare alla guida, anche quando parliamo di biciclette, è sicuramente tra le cause che abbassano la soglia di attenzione» sottolinea il numero uno del Sant'Artemio. «Faremo tutto il possibile per ricominciare a fare opera di sensibilizzazione nelle scuole conclude Marcon i giovani devono essere formati sul rispetto delle regole della strada. Le risorse sono risicate, ma la formazione sulla sicurezza non si deve fermare. 
 
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