Parte da H-Farm la rivoluzione 4.0 delle imprese venete

Giovedì 9 Febbraio 2017 di Mattia Zanardo
Parte da H-Farm la rivoluzione 4.0 delle imprese venete
Dalla campagna tra Treviso e Venezia la rivoluzione digitale 4.0 vuole propagarsi in tutte le imprese del Veneto. Tra i campi della tenuta di Ca' Tron e il Sile, in uno dei parallelepipedi di design del quartier generale di H-Farm si è insediato il primo Digital Innovation Hub della regione. Abbiamo voluto creare un contenitore di contenitori spiega Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Venezia Rovigo, promotrice dell'iniziativa -, una rete di imprese di cui facciamo parte noi, H-Farm, T2i (società delle Camere di commercio di Venezia-Rovigo, Treviso-Belluno e Verona, ndr), le università, ma che è aperta anche alle altre territoriali venete di Confindustria.

Qui dunque le imprese potranno rivolgersi per capire come diventare 4.0, inserire innovazione e nuove tecnologie nei propri prodotti e processi. H-Farm studierà i singoli casi, proporrà soluzioni, indirizzerà ad atenei, centri ricerca, laboratori (si sta compiendo la mappatura dei soggetti). E naturalmente verranno fornite informazioni sugli incentivi disponibili.

Gli oltre 250 imprenditori in sala, per la tappa del tour di presentazione nazionale, prendono appunti. Tra loro, seduti uno a fianco all'altro, Luca Barbini presidente degli industriali di Belluno e Michele Bauli, neopresidente di  Verona. Mentre parla, alle spalle di Riccardo Donadon scorrono le immagini del supermercato Amazon di Seattle, dove non ci sono casse, tanto lo scanner ha già letto quello che compri e addebitato l'importo sul tuo conto. Oppure dei camion e dei trattori senza autista sulle strade della California. Ma non pensiate siano cose solo per Google o Apple assicura il fondatore della Fattoria digitale - i nuovi software di intelligenza artificiale e il cloud (il grande archivio dati virtuale, ndr) hanno abbattuto i costi e anche intervenire su un pezzo del processo produttivo consente elevati ritorni in termini di efficienza.

Certo non si tratta solo di comprare dei computer nuovi. Occorre, invece, rinnovare linee produttive, catene di fornitura, organizzazione del lavoro, come rimarcano anche Giulio Pedrollo, vicepresidente di Confindustria nazionale e Fabrizio Gea, responsabile del progetto Digital Innovation. Come paese abbiamo accumulato un forte ritardo nell'innovazione negli ultimi 15 anni: sono mancati 20-25 miliardi di euro all'anno di investimenti in tecnologia ribadisce Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale -. Il risultato è che abbiamo perso peso e competitività nella manifattura: solo il 10% delle pmi ha un'intensità digitale tale da reggere i concorrenti esteri. Quelle che ce l'hanno crescono di 7 punti più delle altre. Bisogna, dunque, fare in fretta, e non solo perchè le agevolazioni sugli investimenti scadono a fine anno. A disposizione ci sono circa 400 milioni, 300 del piano statale e una novantina dalla Regione, come ricorda l'assessore regionale Roberto Marcato. Temo solo dice - i provvedimenti omologati. Il nostro sistema produttivo ha una sua peculiarità, serve una fabbrica 4.0 in salsa veneta. Ma a che punto della numerazione sono le nostre imprese? Alcune possono essere già al 7.0 chiosa Zoppas -, altre sono ancora a zero e basta. Tocca a noi far passare questa cultura.
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