QUINTO - Fioccano le querele per le insinuazioni via web sui lavori per la costruzione della nuova rotatoria lungo la Noalese, appena realizzata al posto dell'incrocio con via Boiago e via Nogarè. Il sindaco Stefania Sartori ha querelato 5 cittadini che nelle scorse settimane hanno scritto dei messaggi su Facebook, in particolare nel gruppo "Sei di Quinto di Treviso se", facendo riferimento a mafia, tangenti e situazioni poco chiare.
«INACCETTABILI»
«Sono cose che non si possono accettare - mette in chiaro il primo cittadino - non lo dico solo per me, ma anche per la giunta, il Comune e per l'azienda che ha sempre fatto tutto il possibile per portare a termine i lavori sulla Noalese».
L'INTERVENTO
Ora l'intervento vede ormai il traguardo. La rotatoria sulla Noalese è stata aperta. Nei prossimi due mesi il manto stradale si assesterà. Dopodiché verranno effettuati gli ultimi ritocchi. Niente di stravolgente, comunque. L'impianto è già definitivo. Quelli riguardanti la rotatoria, tra l'altro, non sono stati gli unici problemi che il sindaco Sartori ha visto emergere dai social. Nelle ultime ore un cittadino se n'è uscito scrivendo sempre su Facebook che nella Lega le cose non funzionano più da quando ci sono sindaci donne come la stessa Sartori a Quinto e la sua collega Katia Uberti, primo cittadino di Paese. Frasi di stampo sessista. «Che non si possono lasciar correre - specifica Sartori - in questo caso non ci saranno denunce. Forse non vale nemmeno la pena abbassarsi a certi livelli. In ogni caso sentirò la consigliere di parità della Provincia. Bisognerebbe insegnare a questo signore qual è la vera differenza tra un sindaco uomo e un sindaco donna: nessuna. Mi auguro che abbia una moglie e figlie femmine che glielo facciano capire».
LA RABBIA
«Essere donna è probabilmente la sfida più grande che sono stata chiamata ad affrontare da quando sono stata eletta sindaco. Ed è incredibile se pensiamo che siamo nel 2022 conclude Sartori le critiche ci stanno, quando sono costruttive. Se a qualcuno non piace qualcosa dell'amministrazione, è ovviamente libero di dire ciò che pensa. E anche di farmelo sapere in modo diretto. Ci mancherebbe. Però non è possibile accettare che si adombri il sospetto di mafia e tangenti o che si dica che le cose non vanno bene solo perché come sindaco c'è una donna».