Commercio, arriva il nuovo piano. Negozi e chiusure, l'intervista all'assessore Vettoretti: «Un calendario per disciplinare le ferie»

Mercoledì 18 Ottobre 2023 di Paolo Calia
Commercio, arriva il nuovo piano. Negozi e chiusure, l'intervista all'assessore Vettoretti: «Un calendario per disciplinare le ferie»

TREVISO - Un calendario per disciplinare aperture, ferie, chiusure delle attività commerciali della città. Uno schema in fase di elaborazione per evitare che si rivedano le scene dell’ultimo agosto: turisti in città, ma negozi e locali per lo più chiusi.

E ancora: rivoluzione del mercato, con l’idea di prolungarne la durata di un paio d’ore per avviare una nuova abitudine, la pausa pranzo tra le bancarelle. E poi: la revisione dell’arredo urbano con plateatici, tende e accessori dei locali omogenei, per non dire uguali, in ogni singola piazza della centro storico, come richiesto espressamente dalla Soprintendenza. Sono questi i fronti su cui si sta muovendo Rosanna Vettoretti, assessore alle Attività Produttive in quota FdI. E le difficoltà non mancano.


Assessore: Treviso, città turistica, ad agosto ha accolto i visitatori con troppi negozi e locali chiusi.
«Lo abbiamo notato e, soprattutto, lo hanno notato gli operatori. C’è stata una riunione proprio su questo. Tutte le categorie hanno concordato sulla necessità di fare un calendario per evitare quanto visto quest’anno garantendo, anche in agosto, la copertura di tutti i servizi».


Treviso sempre più turistica ma intanto chiudono tanti negozi, soprattutto piccoli.
«Non sono d’accordo: i dati ci dicono che invece le attività sono in aumento. C’è turnover, è vero, ma in città si trovano negozi di ogni tipo. Non manca niente. Bisogna però cambiare prospettiva».


E da che prospettiva è bene guardare?
«Treviso è composta da centro storico e quartieri, che io frequento molto. E nei quartieri ci sono vere e proprie eccellenze commerciali, di ogni tipo. Ci sono zone, come Selvana e Fiera, servitissime dove trovi di tutto. Non bisogna concentrarsi solo sul centro. Treviso è una bella città, completa. E vogliamo spingere anche i turisti a vederla così».


Come?
«Abbiamo potenziato la nostra vetrina virtuale “Treviso per te”, sito dove si trova tutto quello che riguarda la città. Sono stati inseriti dei percorsi tematici che toccano attività del centro e dei quartieri. E abbiamo stampato un depliant, in 9 lingue, distribuendolo nei nostri Iat e in tutte le strutture ricettive. È una guida che invita a consultare il sito, anche attraverso il “qr-code” che collega immediatamente a “Treviso per Te”. Così aiutiamo tutte le attività cittadine».


Altro aspetto: in centro storico continua ad essere complicata la convivenza tra residenti e locali. In tanti si lamentano del troppo rumore.
«La convivenza è, forse, uno dei focus principali di questo periodo. Come Comune lavoriamo per trovare punti d’incontro preservando i diritti di tutti. Ma siamo una città medievale, in tanti punti la conformazione stesse delle vie e delle piazze rende difficile mettere tutti d’accordo».


E come state agendo? Modificherete il regolamento comunale?
«Intanto parliamo di pochi casi isolati. Ma questi problemi sono comuni a tutte le città. Stiamo dialogando con altri capoluoghi, come Padova o Vicenza, per capire come si comportano e scambiarci le esperienze».


Altro argomento sempre caldo: l’arredo urbano del centro.
«La Soprintendenza, con cui abbiamo in programma un incontro, ci ha chiesto espressamente di avere arredi urbani omogenei nei vari quadranti della città. Devono essere arredi che si integrino perfettamente con l’architettura circostante. Stiamo lavorando per arrivare a firmare un protocollo, come quello già fatto per Vicenza».


Altro tema: il rilancio del mercato.
«Stiamo spingendo sul marchio “Mercato Maggiore” e sul sito “Treviso per Te”, dove tutti gli operatori hanno mandato foto delle loro bancarelle e descrizione. Sarà possibile individuare esattamente dove si trova ogni singolo attività, vederla e leggere cosa vende. Il marchio poi lo vogliamo dare a tutti i banconi, con dei simboli che ne identifichino la merceologia. Ogni martedì facciamo sopralluoghi, assieme al consigliere Iannicelli, per parlare con chi lavora al mercato e raccogliere suggerimenti».


E che idee avete?
«Stiamo lavorando all’ipotesi di allungare di due ore la durata degli appuntamenti del martedì e del sabato per spingere i visitatori a fermarsi per il pranzo nei locali cittadini. Magari arricchendo il tutto anche con degli eventi».


Il problema del mercato, spesso, è la qualità dei prodotti.
«Su questo vogliamo essere ferrei: la polizia locale farà continui controlli soprattutto sull’usato. Ogni singolo prodotto in vendita deve essere tracciato e ci devono essere certificati per certificare l’igiene. Una severità che le stesse categorie ci chiedono. Non è semplice perché parliamo di circa 300 operatori».


Si parla ancora di spostare il mercato?
«Assolutamente no. Ci sono attività da 40 anni sempre nello stesso posto. La gente è ormai abituata. Il mercato è un grande motore per il commercio cittadino e, con l’apertura di tanti b&b e strutture ricettive, sta diventando importante anche per i turisti che lo frequentano sempre più numerosi».

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