Luca e Michelle, giovani talenti di Marca alla Fashion Week

Venerdì 3 Giugno 2022 di Viola Zuliani
Luca e Michelle, giovani talenti di Marca alla Fashion Week

TREVISO - Due giovani talenti trevigiani alla Settimana della Moda di Milano: Luca Da Pra e Michelle Furlanetto, diplomandi all’Istituto Europeo di Design (Ied), esporranno le loro collezioni alla “Fashion Week”. I due giovani, infatti, si erano distinti insieme ad altri 6 studenti durante l’esposizione Ied Avant Defilé 2022, guadagnandosi la possibilità di presentarsi al Graduate Fashion Show 2022 di Ied Milano, all’interno della Fashion Week, domenica 19 giorno alle 21, ai Magazzini Generali di Milano. Ogni anno, l’Istituto Europeo di Design organizza un’esposizione, un “Avant Defilè” o pre-sfilata, per promuovere i progetti dei suoi studenti e per favorirne una prima apertura verso l’esterno. I vincitori di questo contest possono poi partecipare a uno degli eventi più esclusivi del mondo della moda, la Fashion Week di Milano. Luca Da Prà di Valdobbiadene e Michelle Furlanetto di Volpago del Montello, studenti del terzo anno, sono pronti a presentare il 19 giugno il loro progetto di tesi.

L’IDEA

Da Prà, di Valdobbiadene, ha studiato all’Istituto Aeronautico di Treviso prima di appassionarsi alla moda. Dal quarto anno di scuola superiore si è avvicinato al mondo della sartoria maschile e, in seguito, ha frequentato un corso di moda che gli ha permesso di coniugare le forme classiche della sartoria al design e, sempre con questo intento, tre anni fa si è iscritto a Ied. Ai Magazzini Generali presenterà la sua collezione-tesi intitolata “Dividit” che si ispira a Italo Calvino e al suo “Visconte dimezzato” per reinterpretarlo in chiave personale: «Sono partito dalla divisione a metà del visconte per arrivare a dividere il corpo umano in tante parti, ognuna delle quali a suo modo prende vita in un abito, esaltando una forma particolare. Ad esempio, l’utilizzo della crinolina nelle gonne per deformare il bacino - spiega - ho fatto delle ricerche su tutte le parti del corpo, sui suoi organi, e ho iniziato dalle loro particolarità per disegnare i miei capi». Le sue creazioni «deformano le parti del corpo e di conseguenza gli archetipi dell’abbigliamento classico maschile»: di qui si modifica anche la credenza che l’arte della sartoria sia utilizzabile solo per un vestiario classico adatto a specifiche occasioni (cappotti formali, giacche dal taglio sartoriale e camicie dal collo inamidato), arrivando così a evoluzioni inattese con le sue creazioni. Ogni cucitura e dettaglio sono studiati per permettere all’abito di essere alterato rimanendo comunque riconoscibile, anche quando i volumi vengono esasperati.

LO SGUARDO

Michelle Furlanetto mette invece al centro della sua collezione il concetto di riutilizzo. Dopo aver frequentato L’Istituto Professionale di Moda a Montebelluna, Michelle si è iscritta a Ied per completare un percorso iniziato tanti anni prima, già da quand’era bambina, grazie alla nonna sarta. La sua proposta, intitolata “Tangibili ricordi”, punta proprio a questo: «I ricordi si riferiscono alle memorie di quand’ero piccola, legate agli insegnamenti di mia nonna; e li rendo tangibili proprio trasformandoli in qualcosa di tattile» spiega. Da questi ricordi deriva anche l’attenzione al riutilizzo e al mondo della sostenibilità, «dall’arte del rammendo che mi ha trasmesso mia nonna ho imparato a non gettare niente, che tutto può avere una seconda vita». Le creazioni di Michelle partono da capi inutilizzati, tessuti e filati destinati allo scarto. Gli outfit si sviluppano a livello cromatico in toni caldi ottenuti tramite un processo di tintura naturale, utilizzando estratti di rape rosse, pigmenti di robbia, mallo di noce, orzo e caffè. Gli accessori seguono lo stesso processo: sono selezionati da pezzi esistenti e trasformati, grazie all’uso del pirografo, in oggetti che acquistano valore. «Il settore della moda è uno dei più inquinanti, se non il più inquinante - spiega Michelle - mi auguro quindi che la sostenibilità diventi un concetto preso in considerazione da un numero sempre maggiore di persone, perché nel nostro piccolo tutti possiamo fare qualcosa».

Ultimo aggiornamento: 17:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci