Lega, il sindaco di Treviso Mario Conte: «Basta espulsioni, non si può soffocare il dibattito»

Venerdì 11 Febbraio 2022 di Paolo Calia
Matteo Salvini, Mario Conte e Luca Zaia

TREVISO - «Non è questo il momento per litigare o per espellere le persone. Torniamo, invece, a dialogare». Mario Conte, sindaco di Treviso, si unisce alla schiera di militanti e di sostenitori della Lega a dir poco sorpresi per i provvedimenti di espulsione decisi contro figure storiche del movimento: a Treviso il cartellino rosso sta per scattare nei confronti dell'ex presidente del consiglio provinciale di Treviso Fulvio Pettenà e di Giovanni Bernardelli, figura di riferimento per il Carroccio nel coneglianese, 65 anni di militanza nel Carroccio in due; e a Padova nel mirino c'è il sindaco di Noventa Padovana Marcello Bano.

Provvedimenti annunciati da tempo, voluti dalla segreteria nazionale guidata da Alberto Stefani per silurare chi non avrebbe seguito la linea del partito durante le ultime elezioni comunali - questa è l'accusa che pende sul capo di Bernerdelli, che respinge però ogni tipo di insinuazione - o chi, come Pettenà e Bano, non ha usato mezzi termini per criticare l'operato di Matteo Salvini. E alla segreteria nazionale si unisce anche quella federale, che ha dato il via libera ai provvedimenti. Tutti e tre hanno ricevuto la raccomandata, una sorta di avviso di garanzia, che li informa della situazione e chiede di presentare delle memorie difensive. Per Conte, però, tutto questo è eccessivo.


LA DIFESA

«Credo che il confronto all'interno dei partiti sia alla base della crescita. Se invece strozziamo il confronto, limitiamo l'espressione dei militanti e dei sostenitori, significa la fine del nostro movimento», evidenzia il sindaco trevigiano. Che ammette: «Non è certo attraverso le raccomandate che si può far crescere un partito. Soprattutto quando i militanti che rischiano il provvedimento sono tra quelli che negli anni hanno dato tanto, dimostrando lealtà e professionalità quando hanno ricoperto dei ruoli e attaccamento al loro territorio e alla Lega. Il mio appello è di fare tutti un passo indietro e ritornare a confrontarsi sui temi». Conte da un lato bacchetta, ma dall'altro invita alla distensione: «Certo bisogna confrontarsi nelle sede appropriate e non certo creando polemiche nei giornali o in televisione. Ma, considerato il momento di difficoltà e vista la voglia e il desiderio di aprire un dibattito attraverso i congressi, l'invito è di rivedere la posizione nei confronti di Pettenà e degli altri militanti. Concentriamoci sui veri problemi».


I MALUMORI

Il ritorno al dialogo sarebbe utile anche per smorzare tensioni e mal di pancia che avvelenano il clima dentro il Carroccio: «Oggi la cittadinanza ci sta dicendo che ha bisogno della politica seria, concreta e presente. Ne abbiamo bisogno di tutti. Quindi non è certo questo il momento per mettersi a litigare o per espellere le persone», conclude. Intanto la polemiche non si placano. E mentre Bernardelli ha già pronto il suo ricorso - «Non ho fatto nulla di male e lo dimostrerò» - Pettenà non ci pensa nemmeno a difendersi: «Dopo 35 anni di Lega non mi pare il caso di dovermi giustificare. Ho detto solo la verità, riportando le idee della nostra militanza. Non ci penso proprio a prendere in mano carta e penna e scrivere una memoria difensiva. E non mi pento, anzi: sono carico come una molla». In queste ore gli attestati di solidarietà si sprecano: «Mi stanno telefonando in tanti, mi arrivano messaggi da ogni parte. C'è chi mi sprona ad andare avanti, a non dargliela vinta. Ma io non ho voglia di andare a spiegare niente. Se qualche esponente della Lega ha intenzione di fare qualcosa a mio sostegno, faccia pure: mi farà un grande piacere e non mi tirerò indietro. Ma di certo non andrò a giustificarmi con nessuno. È una questione di principio. Mi è già capitato di venire sospeso dal movimento, all'epoca di Tosi: ma quella volta ero andato veramente oltre la questione politica, la motivazione per un provvedimento c'era. Adesso no».

Ultimo aggiornamento: 09:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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