Elezioni a Treviso, scintille in tv. Giorgio De Nardi: «Mario Conte mi ha aggredito». Il sindaco uscente: «Denunciami»

Mercoledì 12 Aprile 2023 di Paolo Calia
Elezioni a Treviso, lite al veleno in tv tra Giorgio De Nardi e Mario Conte

TREVISO - La stretta di mano iniziale è stata a favore di fotografi e nulla più. In realtà Mario Conte e Giorgio De Nardi di “pace” non vogliono proprio sentirne parlare. E lo dimostrano anche a “Ring” la trasmissione di Antenna Tre condotta dal vicedirettore Ferdinando Avarino andata in onda ieri sera. Il faccia a faccia tra i due inizia in un clima gelido e finisce in una bagarre con entrambi i contendenti a litigare su fondi Pnrr, programmazione, accuse reciproche e frecciate.

Nel mezzo due ore di discussione dove emerge chiaro come il sole un fatto: nonostante qualche complimento di circostanza, tra i due non ci sono punti in comune. Nessuno.


IL CHIARIMENTO
Primo punto: sulla lite di Monigo durante l’ultima partita del Benetton Rugby, dove De Nardi accusa Conte di averlo aggredito verbalmente e non solo e il sindaco ribatte piccato, ognuno resta sulle proprie posizioni. «Avevo deciso di non tornare su quanto accaduto, veramente di basso livello. Mi ha offeso, chi era attorno ha visto. Ma vorrei chiudere questo episodio qui», punge De Nardi. «Non ho offeso proprio nessuno - replica il sindaco - ho solo incrociato De Nardi e gli ho detto anche provocatoriamente “guarda che domenica prossima qui giocherà il calcio”. Del resto non vuole portare il Treviso Calcio qui. Questa è un’offesa? E non ho mai alzato le mani, mai». Gelido De Nardi: «Mi ha messo le mani addosso. Ma la chiudo qui». «Al massimo posso aver sfiorato la giacca, ma nemmeno - ribatte Conte - ma se ritiene di essere stato aggredito, mi denunci. L’aggressione è una cosa grave». Come inizio, insomma, non è male. Poi il dibattito si sposta sui contenuti.


I PARCHEGGI
L’oggetto del contendere non può che essere il park Vittoria. Conte spiega perché è un progetto fondamentale: «Porterà 450 posti auto e sarà il primo passo per la pedonalizzazione. Vogliamo realizzare quello, un fast park dietro al Foro Boario e uno dietro la stazione». La risposta di De Nardi è un crescendo: «Sono d’accordo col sindaco sulla realizzazione di fast park al Foro Boario e alla stazione, progetti che condivido. Ma non posso essere d’accordo con la costruzione di un parcheggio da 400 posti dentro la città, in una zona piena di scuole. Assurdo. Un controsenso attirare traffico dentro le Mura». Conte, sornione, se l’aspetta. E parte al contrattacco: «Non sei informato. Le auto non entreranno in città perché ingresso e uscita dal parcheggio sono in Lungo Sile Mattei. La piazza non avrà auto a vista e viale Cadorna sarà totalmente pedonalizzata». E restando in tema De Nardi tratteggia la sua città col centro riservato solo a residenti «e aventi diritto» e tanti parcheggi distribuiti in silos anche lungo le principali strade e tutto collegato da navette. Conte qui sorride: «Ci accusate di aver un Pums (Piano urbano mobilità sostenibile ndr) che prevede 10 anni di tempo per la sua realizzazione. Voglio vedere per un progetto del genere quanti anni ci metterete...».


I PROGETTI
Non poteva mancare il riferimento alla domanda che De Nardi pone più di frequente in questi giorni: «Citatemi 5 opere fatte dalla giunta Conte che non siano eredità dell’amministrazione Manildo. Forse trovate una rotatoria e una pista ciclabile. E basta». Ma Conte squaderna l’elenco: «Qui ci sono 71 opere fatte in 5 anni, poi 15 cantieri in corso e 29 opere già finanziate». «Ma quelle sono solo manutenzioni», affonda l’avversario che invece ha una visione totalmente diversa di Treviso: «Io voglio cambiare». E qui riparte la bagarre. Conte ricorda la vicinanza di De Nardi al Pd e l’altro sbotta: «Sono un candidato civico sostenuto anche da Pd». Il duello si infiamma poi sugli alberi piantati: De Nardi accusa, Conte replica con dati che vengono regolarmente confutati. Difficile riportare un po’ d’ordine. Ormai i due candidati sono fiumi in piena. E poi l’aeroporto Canova che De Nardi sopporta: «C’è. E non è possibile trasferirlo. Ma fosse stato per me non l’avrei mai costruito qui, ora rispetti le regole» e Conte invece elogia. Centrale, poi, la questione del disagio giovanile con De Nardi che accusa Conte di aver pensato troppo alla repressione, evidenziando invece che nel suo programma c’è la possibilità di utilizzare le scuole anche al pomeriggio per dare alternative ai ragazzi. E il sindaco risponde al veleno: «Ti ricordo che la tua parte politica ha tagliato del 30% i fondi alle paritarie. Con noi sono tornati a 900mila euro l’anno». Ma è solo uno dei tanti fuochi di un confronto molto simile a uno scontro.

Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 17:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci