TREVISO - È giallo sull'incarico di derattizzazione di Roma: il trevigiano Massimo Donadon, detto "sorzòn", ha annunciato di essere stato arruolato con la sua azienda Meyer Braun Deutschland di Carbonera, dalla sindaca Virginia Raggi per eliminare i topi dalle strade della città eterna, ma dal Campidoglio arriva una secca smentita. E sì che le parole di Donadon sono molto circostanziate: «L'impegno è di disinfestare la capitale . ha dichiarato - Cominceremo, forse già la prossima settimana, da alcune zone pilota di Roma, quelle più infestate. Venerdì scorso mi è arrivata una richiesta, e ci siamo visti successivamente con la sindaca Raggi, ci siamo ripromessi di cominciare presto, ben prima di Natale».
Un appalto importante che dovrebbe aggirarsi intorno ad alcuni milioni di euro. «C'è l'intesa di massima - assicurava Donadon - Dipenderà da quanto esteso sarà il territorio interessato. Ma per la capitale qualche milione ci sta, come spesa: è un'area enorme, vastissima. Stiamo parlando di 20mila rat-box collocate nella città, forse anche 30mila». L'imprenditore aveva già preparato una "ricetta" per le esche da utilizzare nella capitale. «Vaccinara, guanciale e molto grasso di maiale.
Dal Campidoglio è però arrivata una secca smentita: «La sindaca di Roma, Virginia Raggi, non ha incontrato amministratori di società operanti nei servizi di derattizzazione. Sono quindi destituite di fondamento le parole di un imprenditore del settore, riportate da alcuni organi di stampa, che sostiene di aver visto la sindaca durante un incontro che, in realtà, non è mai avvenuto». Lo comunica il Campidoglio in una nota riferendosi all'intervista rilasciata alla Tribuna di Treviso da Massimo Donadon, patron di un'azienda di derattizzazione, in cui annuncia di avere incontrato la sindaca. «L'impegno è di disinfestare la Capitale, poi non so se ci sarà anche un discorso più allargato sulla Città Metropolitana», dice l'imprenditore al giornale precisando che sarebbe in ballo un appalto di diversi milioni per la messa in posa di «20 mila rat-box di 2 o 3 tipi diversi». Circostanza però smentita da Raggi.
Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 10:10
© RIPRODUZIONE RISERVATA Un appalto importante che dovrebbe aggirarsi intorno ad alcuni milioni di euro. «C'è l'intesa di massima - assicurava Donadon - Dipenderà da quanto esteso sarà il territorio interessato. Ma per la capitale qualche milione ci sta, come spesa: è un'area enorme, vastissima. Stiamo parlando di 20mila rat-box collocate nella città, forse anche 30mila». L'imprenditore aveva già preparato una "ricetta" per le esche da utilizzare nella capitale. «Vaccinara, guanciale e molto grasso di maiale.
Le esche per Roma saranno di 2 o 3 tipi diversi, e avranno un sapore fortissimo, ma tutte molto appetibili. Adesso i topi hanno gusti sofisticati dato che ormai il 4-5 di quanto compriamo al supermercato finisce buttato nei rifiuti; così accade che anche loro vogliano salmone, se non caviale. E dunque la base delle esche sarà romana doc, con variazioni più "italiane"».
Dal Campidoglio è però arrivata una secca smentita: «La sindaca di Roma, Virginia Raggi, non ha incontrato amministratori di società operanti nei servizi di derattizzazione. Sono quindi destituite di fondamento le parole di un imprenditore del settore, riportate da alcuni organi di stampa, che sostiene di aver visto la sindaca durante un incontro che, in realtà, non è mai avvenuto». Lo comunica il Campidoglio in una nota riferendosi all'intervista rilasciata alla Tribuna di Treviso da Massimo Donadon, patron di un'azienda di derattizzazione, in cui annuncia di avere incontrato la sindaca. «L'impegno è di disinfestare la Capitale, poi non so se ci sarà anche un discorso più allargato sulla Città Metropolitana», dice l'imprenditore al giornale precisando che sarebbe in ballo un appalto di diversi milioni per la messa in posa di «20 mila rat-box di 2 o 3 tipi diversi». Circostanza però smentita da Raggi.
