Piper caduto, ipotesi maltempo
l'aereo non aveva la scatola nera

Mercoledì 7 Settembre 2016
Il presidente, Francesco Montagner, 59 anni
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TREVISO - È un flusso continuo di soci e conoscenti delle vittime quello che dalle prime ore di stamani dalla sede della Scuola di Volo Asd Treviso, più nota come Aeroclub, il cui presidente, Francesco Montagner, 59 anni; il vicepresidente, Dario Bastasin (62) e il responsabile amministrativo, Luca Dalle Mulle (tutti trevigiani), sono morti ieri pomeriggio in un incidente aereo in Macedonia. A bordo del Piper PA 34 Seneca, bimotore turboelica decollato alle 14 dalla pista di Treviso, c'erano anche i veneti  Angelo Callegari e Ilaria Berti, oltre a Visar Degaj, italiano di origine kosovara.
 



L'aereo, come altri tre velivoli con  12 persone a bordo partiti alla stessa ora, era diretto a Pristina (Kosovo) dove era prevista una manifestazione per un aeroclub gemellato e pare l'apertura di una scuola di volo. Il Piper guidato da Montagner, però, dotato di un serbatoio di capienza più limitata, aveva dovuto allungare per raggiungere Skopje, la capitale della Macedonia, dove avrebbe potuto rifornirsi della speciale benzina «blu» a 100 ottani non disponibile invece nello scalo di destinazione e necessaria per assicurare il rientro a Treviso. Un altro aereo della piccola flotta aveva compiuto la stessa operazione grazie ad una fermata tecnica all'isola di Brac, in Croazia, mentre per gli altri due, con una autonomia di volo doppia, un rifornimento intermedio non era indispensabile.

«Fino a quel momento - spiega Maurizio Patuelli, uno dei tre consiglieri rimasti dell'Aeroclub, realtà con 70  aderenti - non abbiamo ricevuto  comunicazioni. Gli stessi colleghi  giunti a Pristina, da noi raggiunti telefonicamente nella tarda serata di ieri, non erano stati informati». Il Piper precipitato, intestato ad una società collegata all' Aeroclub, era sottoposto come tutti gli altri 7  velivoli in dotazione ad Asd Treviso a manutenzioni continue «per le quali - aggiunge Patuelli - spendiamo ogni anno somme ingenti». Le revisioni erano effettuate sia a Treviso sia in un'officina tedesca, essendo il Piper registrato in Germania.

Sulle cause dell'incidente occorrerà attendere gli esiti delle perizie che la magistratura macedone vorrà disporre, comunque senza l' ausilio dei dati di una scatola nera non essendo tale dispositivo montato in apparecchi di quel tipo. Ritenuto improbabile l'errore umano, data la grande esperienza di Montagner, ed il guasto tecnico, grazie alla meticolosa manutenzione del Piper, l'ipotesi più probabile resta quella collegata alle avversità atmosferiche in atto nella zona di Skopje al momento dell'incidente, avvenuto ad una ventina di chilometri di distanza durante l'avvicinamento per l' atterraggio. L'ultima tragedia che aveva coinvolto un aeroplano da turismo riferibile all'Aeroclub di Treviso risale al 17 maggio 2002, quando in val Salatis, nel bellunese, precipitò sempre un Piper con tre persone a bordo. «Adesso, nostro malgrado - conclude il consigliere - dobbiamo procedere al più presto alla nomina di un presidente pro tempore per ripristinare i rapporti con l'Enac, gli istituti di credito ed i fornitori».

«Una tragedia. Quando ieri sera è giunta la notizia ci ha sconvolti tutti. Sono vicino ai familiari delle vittime di questo terribile incidente». Così il sindaco di Treviso, Giovanni Manildo, sulla sciagura aerea in Macedonia, dove sono morti sei italiani. «L'Aeroclub Treviso - ha ricordato Manildo - è una realtà storica della nostra città, una scuola ad altissimo livello che guarda fuori dai confini nazionali.
Nelle prossime ore prenderò contatti con l' associazione per chiedere come l'amministrazione possa rendersi utile».

 

Ultimo aggiornamento: 14:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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