Barraud, dal Bataclan all'addio: «Se non smetto rischio la vita»

Venerdì 28 Aprile 2017 di Alberto Duprè
Barraud, dal Bataclan all'addio: «Se non smetto rischio la vita»
MOGLIANO - Aristide Barraud lascia. Da oggi le sue mete sono fuori dal campo di rugby. Nella vita. Il mediano di apertura francese del Mogliano ha annunciato il suo ritiro lasciando un velo di profonda tristezza in quanti speravano di rivederlo presto in azione.
Le ferite lasciate sul suo corpo nella notte degli attentati di Parigi, del massacro terroristico al Bataclan, il 13 novembre 2015, non sono evidentemente ancora rimarginate. Perforazione di un polmone e di un piede. Fu durissima. In lotta per la vita. Ma fino a qualche attimo prima di quei colpi assassini era stato anche in lotta per la maglia azzurra da equiparato: il ct Brunel, alla ricerca di un regista, aveva messo gli occhi su di lui. Sembrava fatta: Sei Nazioni, le sfide contro la sua Francia, il grande palcoscenico internazionale.
Invece, improvvisamente, il buio. Ma i sogni no. Quelli rimanevano accesi. E dopo un lavoro durissimo Aristide sembrava poter tornare finalmente a giocare. Ma ieri una nota del Mogliano ha messo la parola fine alla sua carriera, a soli 28 anni. La decisione l'ha comunicata alla società e ai compagni al termine di una cena nella club house, seduto sul bancone del bar.

 
Ultimo aggiornamento: 09:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci