Rapinava anziane in scooter e su Fb faceva il "santo": smascherato

Sabato 5 Agosto 2017 di Nicola Cendron
David Peruzza
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TREVISO - È stato catturato dalla polizia mentre si aggirava nei pressi del Sert, alla Madonnina: gli agenti lo braccavano da qualche giorno per eseguire un'ordinanza di carcerazione emessa nei suoi confronti. David Peruzza, già noto alle forze dell'ordine, sottoposto a sorveglianza speciale e con problemi di tossicodipendenza, è rinchiuso in carcere a Treviso. Secondo gli investigatori della squadra mobile è l'autore della brutale rapina messa a segno lo scorso 23 giugno, lungo via san Nicolò a Treviso, ai danni di due sorelle ultrasettantenni, Santina e Antonietta Tagliapietra. E pensare che su Facebook aveva condiviso un appello contro la violenza sulle donne. Il 36enne, figlio d'arte, risultava essere senza fissa dimora: veniva ospitato da amici proprio per sfuggire alla giustizia. Dopo un mese forse pensava di averla fatta franca. Così non è stato.

L'episodio destò molto scalpore: erano le 23 di venerdì 23 giugno quando l'uomo aggredì le due sorelle che stavano rincasando dopo aver trascorso la serata al teatro Comunale. Improvvisamente alle loro spalle è piombato lo scooterone Aprilia Atlantic guidato da Peruzza, che evidentemente le aveva seguite. Il 36enne ha prima scaraventato a terra una delle sorelle, nel tentativo di farle mollare la borsa. L'anziana però è caduto proprio sopra la borsa con i suoi averi. Il malvivente ha quindi puntato l'altra anziana, le ha afferrato la borsa, senza però riuscire a gettarla a terra. Per guadagnare la fuga, è passato con le ruote dello scooter (del peso di 200 chili) sopra le gambe della malcapitata ancora distesa. Per le due donne la prognosi venne fissata in 15 e 8 giorni. Le indagini della squadra mobile hanno in breve tempo stretto il cerchio. Una testimone chiave ha raccontato alcuni importanti dettagli sul bandito e il mezzo da lui utilizzato: lo scooter, contraddistinto dall'adesivo di una pantera stilizzata, sarebbe comunemente usato da alcuni piccoli criminali trevigiani che se lo prestano. Fondamentale l'ausilio delle telecamere di videosorveglianza: gli occhi elettronici del centro storico che immortalano la scena della rapina e quelle di un bancomat di Paese dove il 36enne viene ripreso mentre preleva 600 euro con la tessera trovata nel portafogli della vittima.
Ultimo aggiornamento: 14:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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