L’addio a Catania: in 500 per i funerali del presidente del Calcio Montebelluna. «Per sempre il nostro faro»

Mercoledì 15 Maggio 2024 di Giulio Mondin
Un momento del funerale di Alberto Catania

CASTELFRANCO (TREVISO) - All’esterno pioggia battente e vento. Dentro al Duomo invece, nonostante un grande ma composto dolore, il sole. Un messaggio di positività e speranza, quello che la famiglia ha voluto esternare nel giorno dell’ultimo saluto ad Alberto Catania. Più di cinquecento persone, compresi i sindaci di Castelfranco e Montebelluna Stefano Marcon e Adalberto Bordin, hanno partecipato ai funerali del fondatore di Prodeco Pharma e presidente del Calcio Montebelluna, scomparso improvvisamente nella notte tra sabato e domenica all’età di 63 anni.

LE PAROLE

Ad affollare la chiesa dedicata a Santa Maria Assunta e San Liberale moltissimi dipendenti dell’azienda farmaceutica nata nel 1988 da una sua intuizione, accomunati nella tristezza per la perdita del loro patron ai rappresentanti della società biancoceleste, dai piccoli del vivaio alla dirigenza al completo, agli allenatori, ai giocatori della prima squadra. A partire dal capitano Gabriele Fabbian che, prima dell’inizio della funzione, ha deposto sopra la bara di legno chiaro una maglia contrassegnata con il numero uno. Poi il messaggio della moglie Elena: «Siamo senza parole, ti ho conosciuto anche se per un breve percorso ma mi hai donato un mare di felicità. Sei stato una persona gentile e buona. Sarà difficile proseguire senza di te». Di seguito il ricordo dei figli, che hanno sottolineato in particolare gli insegnamenti ricevuti e il credere sempre nei propri sogni. «Te ne sei andato troppo presto, ma siamo convinti che ci guiderai ancora nelle scelte. Sarai il nostro faro per illuminarci e la bussola per avere il giusto orientamento nelle cose che ci aspettano».

L'EREDITA'

I fratelli Giuseppe ed Antonio hanno posto l’accento sui doni che il Catania uomo ed imprenditore ha lasciato. Come il miglioramento continuo in ogni aspetto della vita e la ricerca del benessere per le persone. Infine il saluto toccante dei dipendenti. «Dicevi che se cambi tu cambia anche il mondo intorno a te – hanno letto due rappresentanti di Prodeco Pharma – abbiamo fatto parte di un sogno con la esse maiuscola.

Tu ripetevi spesso che ognuno di noi nasce con uno zainetto di talenti che devono sbocciare ed essere utilizzati. Per questo bisogna creare le migliori condizioni possibili. Il lavoro può essere anche divertimento, per noi lo è stato. Molti uomini vivono e muoiono, altri restano. Come te. Ci hai insegnato a favorire e non contrastare le cose. Una persona illuminata che ha acceso la luce in tutti noi. Ci mancherai tantissimo, anche le discussioni che avevamo perché c’era sempre qualcosa da poter sistemare». Poi la celebrazione di don Claudio. Che nella sua omelia ha ricordato quanto l’azienda fosse una sorta di seconda casa per chi ci lavorava. «Alberto fa parte dei giusti di questa vita – ha sottolineato – come dice il Libro della Speranza, le loro anime sono nelle mani di Dio, e nessuno le potrà toccare. Sono nella pace». Al termine della funzione l’addio ad Alberto Catania è proseguito nella sede aziendale di Prodeco Pharma. Dove le persone che l’hanno apprezzato hanno potuto stringersi tutti insieme. Quasi per sentirne meno la mancanza. 

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