Ispettorato del lavoro, un sit-in di protesta contro al fusione con Ferrara

Martedì 13 Giugno 2017
Ispettorato del lavoro, un sit-in di protesta contro al fusione con Ferrara
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(F.Cam.) Un presidio dei lavoratori per protestare contro un accorpamento strisciante. Che, spiegano i sindacati, di fatto ha cancellato dal Polesine la sede dell'Ispettorato territoriale del Lavoro, l'articolazione del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali cui fanno capo le funzioni di vigilanza nei luoghi di lavoro su salute e sicurezza. Oltre ai dipendenti della sede rodigina, 39 in tutto, erano presenti Eriberto Tartari della Fp-Cgil, Michele Roveron della Cisl-Fp e Massimo Zanetti della Ulpa, insieme ai tre parlamentari polesani, l'onorevole Diego Crivellari del Pd, che aveva già protestato contro una scelta definita «incomprensibile», e i senatori Emanuela Munerato di Fare! e Bartolomeo Amidei di Forza Italia.
«Non possiamo assistere in silenzio a un ulteriore depauperamento del nostro territorio sottolinea Tartari , fra l'altro con un accorpamento anomalo e poco chiaro. Abbiamo perso Camera del Lavoro, uffici del ministero dei Trasporti, non possiamo perdere anche una struttura che è fra le migliori in Italia per efficienza e risultati». Dall'inizio dell'anno le Direzioni territoriali del lavoro sono state rottamate per effetto di uno dei decreti attuativi del Jobs Act che ne ha cambiato il nome in Ispettorati territoriali del lavoro, lasciandone tuttavia inalterate le funzioni. Per 5 su 85 ne ha cambiato anche i confini. E Rovigo è una di queste, visto che la riforma ha portato il Polesine a perdere la propria autonomia con la creazione dell'Ispettorato territoriale del lavoro di Ferrara-Rovigo. Dal 23 gennaio a dirigere la duplice sede a cavallo di due Regioni è Maurizio Tedeschi, che negli ultimi tre anni ha guidato la Direzione territoriale di Rovigo varando fra l'altro il piano sperimentale per la vigilanza del lavoro nero in agricoltura, ma dal 2008 al 2013 aveva diretto proprio quella di Ferrara.
«Nessuno ha spiegato chi l'ha deciso e perché nota Tartari Formalmente si doveva trattare solo di un direttore unico, ma di fatto quello che si sta producendo è un progressivo assorbimento di funzioni. Dal sito ministeriale è sparita la sede di Rovigo, motivo per cui i nuovi utenti spesso ultimamente si rivolgono a Ferrara o anche a Padova».
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Ultimo aggiornamento: 12:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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