Scontro tra Provincia e Comune sui tagli in vita per gli autobus

Giovedì 16 Febbraio 2017
Scontro tra Provincia e Comune sui tagli in vita per gli autobus
ROVIGO - È scontro tra Provincia e Comune di Rovigo per il ritardo sull'assegnazione a un gestore unico del trasporto pubblico, sia urbano che extraurbano, per i prossimi nove anni. Il responsabile del servizio di Palazzo Celio, Roberto Todaro, non usa giri di parole: «La colpa è dell'Amministrazione comunale, che non ci ha mai risposto nonostante abbiamo chiesto ripetutamente quali siano le sue intenzioni. D'altro canto il servizio di autobus nel capoluogo non va più bene da un pezzo, ma finchè non ci comunicano che decisione hanno preso, noi non possiamo procedere con il bando».
Giusto pochi giorni fa la Giunta Bergamin aveva stabilito la prosecuzione del servizio di trasporto urbano da parte dell'azienda affidataria Busitalia Veneto spa, per il tempo strettamente necessario alla contrattualizzazione del nuovo gestore unico del Bacino di Rovigo. E questo dovrà essere individuato da Palazzo Celio, ovvero l'ente di governo dell'intero territorio polesano, con una procedura concorsuale. L'assessore comunale alla Mobilità Luigi Paulon spiega che è Palazzo Nodari ad essere in ritardo: «Il bando lo fa la Provincia su un piano condiviso, ma è il Comune di Rovigo che è rimasto indietro - ammette - I soldi dell'incarico li abbiamo avuti ad agosto, l'incarico a fine settembre e ora partiamo con i sondaggi».
Ma, come spiega Todaro, la questione è molto più complessa: il servizio di Rovigo così com'è non va più bene. Perchè? L'ingegnere della Provincia è molto chiaro in merito: «La Regione sostiene economicamente il servizio del trasporto pubblico locale per il 65 per cento: il restante 35 per cento deve arrivare dagli introiti dei biglietti e per il servizio urbano di Rovigo questi coprono solo il 16 per cento dei costi. Facile capire che dunque così le cose non possono andare avanti, non si possono far girare gli autobus vuoti». Quali soluzioni, dunque, è possibile intraprendere? Per il capo servizio provinciale le soluzioni sono due: «O si taglia sulle corse che girano a vuoto oppure si fa come nelle altre città da 50mila abitanti dove non c'è un servizio urbano, ma solo quello extraurbano, che può coprire tranquillamente le necessità del capoluogo. Questo però lo deve decidere il Comune di Rovigo che, fino ad ora, non ci ha mai risposto - dice - Non sappiamo dunque cosa vorrà fare Palazzo Nodari: intanto noi andiamo avanti a proroghe perchè dovevamo fare il bando entro il 31 dicembre scorso e ovviamente non abbiamo potuto farlo. Ci stiamo lavorando da due anni, abbiamo già fatto due volte un progetto per le tempistiche, ma ora non ne faremo altri finchè non sapremo per certo che indirizzo vorrà dare Rovigo».
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