ROVIGO - Da questa legislatura addio vitalizio per gli ex consiglieri regionali in età da «pensione». E poi c'è qualcuno che ha rinunciato al privilegio, nonostante ne avesse i requisiti, in primis il democratico Graziano Azzalin, che per primo ha detto «no» al vitalizio. Attualmente, però, di ex inquilini polesani di palazzo Ferro-Fini, che hanno maturato il diritto alla pensione dorata, istituito dall'assemblea veneta nel 1970, ce ne sono parecchi: sei che già ritirano l'assegno mensile e altri tre che lo potranno fare una volta arrivati all'età necessaria. Poi basta perché da questa legislatura i consiglieri regionali del Veneto non usufruiranno più del vitalizio, e così non sarà neppure più possibile per i loro eredi ottenere gli assegni di reversibilità come deciso nel dicembre 2011. Si va da un minimo di 2.800 euro a un massimo di poco meno di 6mila lordi al mese. Ma ad oggi com'è la situazione? Dopo le modifiche votate nel marzo 2010, l'assegno (da 2.500 a 6.000 euro circa in base al numero di mandati) viene riconosciuto dopo 5 anni di contribuzione...
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