ROVIGO - Picchiata, vessata, umiliata, minacciata di morte con un coltello e violentata dopo averle impedito di prendere la pillola anticoncezionale in modo che rimanesse incinta. Cosa che si era infatti verificata, anche se poi era seguito un aborto. Una storia fatta di violenze domestiche quella emersa nel corso del processo di primo grado che si è chiuso con la sentenza di condanna a 5 anni di reclusione per un 42enne polesano, pronunciata ieri mattina dal collegio del Tribunale di Rovigo. «Deficienti, vi ammazzo. Faccio una strage». Queste alcune delle frasi aggressive che l’uomo avrebbe rivolto non solo alla giovane moglie, ma anche al figlio ed alla figlia che al tempo avevano entrambi meno di 14 anni.
Ultimo aggiornamento: 10:10
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