Caccia aperta a "Rambo", l'ex militare russo che terrorizzò il Polesine

Martedì 4 Aprile 2017 di Gianluca Salvagno
Igor Vaclavic, il "rambo" ricercato
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ROVIGO - Lo chiamavano Rambo, Robin Hood, Il Ninja o Lupo solitario. Nel giugno del 2007 aveva terrorizzato la campagna tra Polesine e Ferrara: armato di arco e frecce, pugnale alla caviglia e coltelli, vestito con tuta mimetica e bandana in testa, si acquattava tra i cespugli con il binocolo e osservava le case in cui rubare, possibilmente abitate da persone anziane. Cinque colpi in meno di un mese. Ma Igor Vaclavic, allora trentunenne, ex fante dell'esercito russo allontanato per difficoltà di coesistenza, non aveva fatto i conti con due fratelli agricoltori settantenni di Raccano di Polesella (Ro) che lo cacciarono dalla loro villetta a colpi di fucile e, dopo averlo ferito, consentirono ai carabinieri di arrestarlo in un casolare abbandonato mentre, come John Rambo-Sylvester Stallone, si stava cucendo le ferite. Era l'11 giugno del 2007.

A distanza di dieci anni ora è su di lui che si concentrano le attenzioni degli inquirenti dopo l'omicidio di Davide Fabbri, il barista cinquantaduenne di Riccardina di Budrio nella campagna bolognese, freddato sabato sera da un rapinatore dopo il tentativo di rapina. L'identikit dal filmato delle telecamere di sorveglianza all'interno del Bar Tabacchi Gallo è di un uomo alto 1.75, robusto e tarchiato, probabilmente straniero dell'Est.



 

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