Rovigo. Tariffa sui rifiuti: «Nessun rincaro, già così è un buon segnale»

Il Consiglio di bacino replica così ai 19 sindaci che chiedono un taglio della Tarip

Martedì 26 Marzo 2024 di Elisa Barion
La raccolta dlel'umido

ROVIGO - Nessun aumento in arrivo per i 21 Comuni in cui la Tarip è stata introdotta nel 2023 e nemmeno per i 29 Comuni in cui la nuova tariffa sui rifiuti è entrata in vigore il 1.

gennaio scorso, anche se per questi ultimi i cambiamenti ci saranno inevitabilmente.

A discuterne, dopo l’assemblea dei sindaci soci che si è svolta venerdì scorso, è il Consiglio di bacino per voce del presidente Vinicio Piasentini. Chiarimenti che sono una replica alla presa di posizione di 19 sindaci firmatari di un documento con il quale si chiede una revisione del piano industriale di Ecoambiente per «ridurre, entro un termine ragionevolmente breve, il costo del servizio di gestione del ciclo integrato dei rifiuti urbani posto a carico delle famiglie». Il Consiglio di bacino, ente che sovrintende il ciclo integrato dei rifiuti gestito in house da Ecoambiente, spiega che l’assemblea dei sindaci di venerdì scorso ha approvato tre delibere: il Piano economico finanziario 2024-2025, approvato con l’astensione di Castelmassa, Costa di Rovigo e Trecenta, alcune modifiche al Regolamento tariffario, approvate all’unanimità, e le nuove tariffe 2024, anche queste varate all’unanimità.

In particolare, per quanto riguarda le modifiche del Regolamento tariffe, sono state introdotte diverse riduzioni «volte alla tutela di alcune categorie di utenze, in particolar modo non domestiche - spiega l’ente - si citano, a titolo di esempio, una nuova disciplina per le scuole materne non statali, per le associazioni di volontariato, per tutte le aziende che operano solo per un numero limitato di giorni rispetto all’ordinario anno lavorativo, sia di carattere stagionale turistico che non, o ancora per le aziende produttrici di rifiuti speciali che non possono conferire i propri rifiuti al sistema pubblico o le seconde case che passano da due componenti forfettari a uno solo».


LE DECISIONI
Per le tariffe 2024 è stato votato il mantenimento di quelle 2023 per i 21 Comuni, compreso il capoluogo, entrati in Tarip lo scorso anno. Nei 29 Comuni che entrano ora «ci saranno alcuni cambiamenti nel gettito di alcune utenze, ma unicamente per via del cambio di modalità di calcolo e non per aumenti generalizzati». La tariffa puntuale, nelle due quote che la compongono, fissa e variabile, è determinata non più dai metri quadrati di superficie dell’abitazione, ma dal numero di componenti del nucleo familiare e di conferimenti o svuotamenti del rifiuto non riciclabile. Si tratta, secondo il Consiglio di bacino, di «un sistema più equo che chiede una maggior contribuzione alle utenze che producono più rifiuti, evitando che persone singole siano chiamate a pagare in base ai metri quadri della propria abitazione pur producendo pochissimi rifiuti. Le differenze che potranno essere osservate tra la Tari tributo e le nuove tariffe, per i Comuni che partono col nuovo sistema dal 2024, sono essenzialmente dovute a questo cambiamento nonché alle scelte fatte negli anni precedenti da ciascuna amministrazione in materia di gettito Tari».


STRADA CONDIVISA
Piasentini evidenzia che «questa approvazione delle tariffe rappresenta il completamento del percorso intrapreso già nel 2020 con l’approvazione del Piano d’ambito, in cui già si prevedeva la tariffa unica per tutto il bacino provinciale. Tale scelta è stata poi portata avanti con coerenza e decisione nel corso degli anni successivi fino a oggi, anche attraverso importanti investimenti che l’azienda, gestore pubblico, Ecoambiente ha effettuato sempre in linea col mandato ricevuto dai sindaci e degli importanti obiettivi ambientali che siamo chiamati a raggiungere. Stiamo lavorando in sinergia continua con tutti i sindaci, con la massima trasparenza e costruttività e accogliendo la quasi totalità delle richieste che pervengono. Anche l’obiettivo del Consiglio di bacino, condiviso dai sindaci di ogni parte politica, è limitare quanto più possibile l’aumento delle tariffe degli utenti e quest’anno pensiamo di averlo raggiunto proprio arrivando a non approvare alcun aumento. Ma come regolatore e controllore del gestore, abbiamo anche l’obbiettivo che vi siano le risorse finanziarie per non rischiare effetti negativi se non lesivi dell’operato del gestore che ogni giorno effettua su tutto il territorio un servizio fondamentale e non interrompibile».

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