Giovane profugo picchiato e derubato di soldi, scarpe e bicicletta: un arresto

Giovedì 6 Febbraio 2020 di Francesco Campi
In Tassina è intervenuta una Volante della Polizia
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ROVIGO -  Preso a pugni e calci nei testicoli, spogliato e derubato. Un’aggressione che sembra più un regolamento di conti che una vera e propria rapina, anche se è questa l’ipotesi di reato, con l’aggravante di essere stata commessa da più persone. Il fatto ha portato la polizia ad arrestare in flagranza uno degli aggressori, di origini pachistane, che si sono accaniti su un giovane del Mali. Sia gli aggressori che le vittime, infatti, sono richiedenti asilo, che vivono in uno stesso appartamento, gestito dalla cooperativa Porto Alegre nell’ambito dei progetti di accoglienza.
DAVANTI AI PASSANTI
Tutto però, è avvenuto per strada in via Vittorio Veneto, poco distante dalla scuole, martedì pomeriggio attorno alle 18. Il punto è frequentato. Diversi hanno assistito impietriti allo scoppio di violenza, chiamando immediatamente la polizia. Secondo quanto è stato ricostruito con i primi accertamenti, gli aggressori sarebbero stati tre. Prima avrebbero utilizzato il cappuccio del maliano per coprirgli occhi e bocca, poi avrebbero iniziato a picchiarlo e, una volta caduto a terra, lo avrebbero preso a calci. Il giovane si sarebbe difeso strenuamente, ma la disparità numerica avrebbe permesso agli aggressori di prendere il sopravvento per poi rubargli scarpe e bicicletta oltre a circa 200 euro in contanti che aveva con sé.
Un’esplosione di violenza, proprio in mezzo alla strada, che ha visto una volante della polizia accorrere in pochi istanti dopo la chiamata arrivata al 113. Un intervento così veloce da riuscire ad arrivare mentre l’azione non si era ancora esaurita. Uno degli aggressori ha cercato di fuggire, ma è stato rincorso e arrestato. Anche un secondo aggressore è stato successivamente individuato, ma in mancanza della flagranza per lui non è scattato l’arresto. Il terzo uomo, sempre che si trattasse di un terzetto, non è invece stato ancora identificato. La vittima del pestaggio, invece, è stata soccorsa da un’ambulanza del Suem e trasportato in ospedale dove è rimasta per quasi 24 ore. Alla fine, il giovane è stato dimesso con una prognosi di soli due giorni, ma questo appare quasi un dettaglio all’interno di una vicenda con molte ombre.
LITE INIZIATA IN CASA
Lo scontro per strada, infatti, sarebbe solo l’ultimo atto di una lite che era divampata, con altrettanta violenza, nel corso della mattina, all’interno dell’appartamento dove sia vittima che aggressori sono ospitati. Teatro del deflagrare della baruffa è stata la cucina. È lì che sarebbero volate prima le offese, poi i piatti e, infine, ma su questo aspetto sono in corso accertamenti, un pachistano avrebbe impugnato un coltello sventolandolo minacciosamente all’indirizzo del maliano. Una situazione esplosiva, disinnescata dal pronto intervento degli operatori della cooperativa che sono riusciti a placare gli animi e a evitare che la situazione degenerasse. Ma, a quanto pare, la resa dei conti era solo stata rimandata. Qualche ora più tardi, infatti, il secondo round si è svolto per strada.
Per l’arrestato è scattato l’accompagnamento in carcere, in attesa dell’udienza di convalida già richiesta dal sostituto procuratore Andrea Bigiarini che coordina le indagini.
Ultimo aggiornamento: 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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