Sedie vuote per protesta, commercianti e artigiani vogliono tornare a lavorare

Domenica 3 Maggio 2020 di Elisa Cacciatori
La protesta dei commercianti a Porto Viro
ROVIGO - I commercianti di Porto Viro hanno scelto non a caso il Primo Maggio, la Festa dei lavoratori, per manifestare e chiedere in coro la riapertura delle proprie attività, al più presto e in tutta sicurezza. In piazza della Repubblica durante la mattinata, non sono stati però gli imprenditori a farsi sentire, ma, al contrario, la loro assenza, dimostrata attraverso il posizionamento sull’area situata proprio innanzi al municipio di sedie corredate da un cartello con il logo, il nome delle varie attività, le foto dei titolari e dei dipendenti e di slogan per il ritorno alla propria attività quotidiana.
MANIFESTAZIONE VIRTUALE
«Abbiamo deciso di lasciare una sedia vuota – ha spiegato Angela Trombini, parrucchiera che si è fatta portavoce del gruppo di partite Iva - come lo sono i nostri negozi. Abbiamo acceso dei lumini in segno di protesta perché le nostre aziende stanno tutte morendo. Lo facciamo in punta di piedi, rispettando le regole nel giorno dedicato ai lavoratori e rappresentando tutte le categorie delle partite Iva: non c’è distinzione, perché noi siamo sulla stessa barca, non il Governo».
APPELLO AL SINDACO
L’imprenditrice per l’occasione ha consegnato al sindaco sulle scale del municipio un plico contenente le stampe di tutte LE richieste formulate dai vari commercianti, inoltrate via mail al primo cittadino con l’auspicio che le attività possano riaprire quanto prima e in sicurezza. Per tutta risposta Maura Veronese ha confermato, quale rappresentante della comunità, l’intento di inoltrarle al prefetto, “che in tutta questa parentesi di epidemia è sempre stata al fianco dei sindaci. Le girerò perché, così come ci siamo occupati delle libertà di movimento, del diritto alla sanità di ciascuno, credo che anche questo sia un momento di emergenza, di natura economica. In fin dei conti voi chiedete solo il ritorno alla normalità».
MESSAGGI AL PREFETTO
«Ho letto tutte le domande che voi fate – ha considerato Veronese, che ha dato sostegno alla manifestazione intervenendo con altri rappresentanti di maggioranza tra cui il vice Doriano Mancin, il presidente del consiglio Adam Ferro, l’assessore Valeria Mantovan e la consigliera Cinzia Braghin - e che sono giustamente tutte uguali: date un ventaglio di possibilità, ma quello che voi volete fare è tornare a lavorare. Nell’eventualità che non sia fattibile, richiedete delle misure di sostegno. Mi farò promotore della vostra voce innanzi al Governo attraverso il prefetto».
LA PORTAVOCE
Nel ringraziare le autorità e le forze dell’ordine per la possibilità avuta di farsi sentire, ha preso la parola dopo il sindaco, la parrucchiera Elena Turri che ha chiuso facendo il punto sugli intenti condivisi coi colleghi: «In pochi giorni abbiamo organizzato questa manifestazione in cui nessuno di noi commercianti è presente, nel rispetto della legge. Vogliamo portare la nostra voce con i vari cartelloni, mettendoci la faccia, ma senza rimetterci la vita. Vogliamo ricominciare a lavorare per ripartire meglio di prima. Noi parrucchieri, estetisti, bar, ristoranti, pizzerie, negozi di abbigliamento e quant’altro abbiamo sempre lavorato in sicurezza e secondo le norme igienico sanitarie. Da sempre, e non solo dal 2020 per la tutela dei nostri clienti e verso noi stessi. Vogliamo lavorare!».
GLI AMBULANTI
Partecipe alle richieste delle partite Iva portoviresi è stato anche Angelo Bertucci, presidente provinciale Anva Confesercenti, l’associazione dei commercianti su aree pubbliche: «Sono solidale con tutti gli altri colleghi che si trovano nelle nostre stesse condizioni - sottolinea - , cerchiamo di sensibilizzare per far sì che finisca questa situazione non più sostenibile e che ci consentano, nel rispetto delle regole, di riprendere le nostre attività e la nostra dignità”.
Ultimo aggiornamento: 07:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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