Allarme processionaria alla pineta di Fornaci, ma un conflitto di competenze impedisce d'intervenire

Mercoledì 30 Marzo 2022 di Enrico Garbin
La pineta di Fornaci

PORTO VIRO - A chi spetta la rimozione e la distruzione dei nidi di processionaria? È la domanda che è sorta in città riguardo l’allarme lanciato a proposito, in particolare, della pineta di Fornaci. Ma anche di altre piante poste in aree pubbliche o private. A fronte di tante segnalazioni ricevute dal Comando di Polizia Locale e di una normativa chiara, il sovrapporsi di competenze, assenza di risorse o, in qualche caso, di contrasti tra vicini, rischia di impedire o di ritardare, che è poi la stessa cosa, interventi necessari per tutelare la salute pubblica.
Il dato di partenza è questo: querce, cedri e soprattutto pini, sono l’ambiente ideale in cui la processionaria costruisce i suoi nidi, riconoscibili dalla forma di bozzoli biancastri. E tra marzo e aprile, quando le larve cominciano ad abbandonare i nidi, per esseri umani e animali c’è la possibilità di entrare a contatto con i loro peli uncinati urticanti che, attaccati a pelle e mucose, provocano reazioni allergiche più o meno violente.

FENOMENO CHE SI RIPETE 

In città il fenomeno ha registrato negli anni un andamento variabile, ma in ogni caso, in qualità di autorità sanitaria competente, anche quest’anno il sindaco Maura Veronese ha emesso un’ordinanza per invitare i proprietari privati e i conduttori di aree verdi a effettuare tempestivamente le opportune verifiche sulle piante circa la presenza di nidi di processionaria, dando disposizione di rimuoverli e distruggerli prima che le larve ne fuoriescano. Interventi, si badi bene, che sono a carico dei proprietari. Da quanto riferisce il Comando di Polizia Locale, i fronti d’intervento sono due.

TANTE SEGNALAZIONI 

Da un lato ci sono le segnalazioni di nidi presenti in alberi all’interno di giardini e proprietà private che si stanno risolvendo in maniera collaborativa, ma anche casi limite di cittadini che disattendendo l’ordinanza sindacale e incuranti delle sanzioni previste, si sono visti denunciare dai vicini, con possibili strascichi legali che rinfocolano i dissidi senza affrontare tempestivamente il problema. E dall’altro lato c’è la pineta di Fornaci in cui tanti cittadini che la frequentano o ne percorrono esternamente il perimetro, hanno notato i grossi bozzoli tra i rami. Qui il problema è che, fatta salva la porzione data in gestione all’associazione Le Dune, l’area non è di proprietà del Comune ma di Veneto Agricoltura, e quindi della Regione, cui spetterebbe l’intervento di disinfestazione.

LA COMPETENZA 

Il capitolo che si apre è tra la situazione kafkiana e la commedia all’italiana: alla segnalazione ricevuta dal Comando di Polizia Locale, Veneto Agricoltura risponde di non avere progetti aperti, cioè finanziati, per la lotta alla processionaria e suggerisce di chiedere alla Regione di mettere a disposizione di fondi. Richiesta che il Comandante Maurizio Finessi ha effettivamente presentato segnalando la necessità di attivare mezzi e risorse prima che la schiusa dei nidi di processionaria vada a creare problemi di ordine sanitario.
Ma in precedenza c’era stato anche il tentativo di chiedere un intervento ai Vigili del Fuoco, rivelatosi un vicolo cieco: nessun problema per la rimozione, ma impossibile per loro andare a distruggere e smaltire i nidi. Ed ecco che tutto torna in mano alla Regione. Nella speranza che sia più facile vincerne l’indifferenza e arrivare ad una soluzione per la pineta di Fornaci, piuttosto che trovare una mediazione per far mettere da parte ripicche e rancori tra vicini.
 

Ultimo aggiornamento: 16:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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