«La povertà è in crescita, e anche chi ha un lavoro è a rischio»

Domenica 24 Dicembre 2023 di Nicola Astolfi
Foto di Tom da Pixabay

ROVIGO - «Sarà un Natale di comunità e novità» quello 2023 della Caritas di Adria-Rovigo. «È vero che la Locanda della Casa è partita a fine agosto, ma questo sarà il suo primo Natale.

In parte l'abbiamo già vissuto la settimana scorsa - racconta il direttore della Caritas locale, Davide Girotto - organizzando un momento di auguri e una tombola per ospiti e volontari. La prima cosa che ci ha stupiti è stata la forte presenza di ospiti, perché la mensa, di solito, è un luogo frequentato in modo molto discreto, dove le persone mangiano e vanno via: noi proviamo a staccarci da questa idea, per fare della Locanda un luogo dove stare assieme. Un luogo di comunità, che non è solo per le persone che soffrono».

IL PRANZO
I premi della tombola erano per La Locanda e chi ha vinto, li ha donati al servizio di mensa cittadina preso in gestione dalla Caritas, spiega Girotto, annunciando poi il secondo momento "di comunità" che si vivrà per Natale. «Non è un momento della Caritas e vorremmo che fosse della città: secondo la tradizione del Pranzo di Natale della Comunità di Sant'Egidio, a Natale alla Locanda ci saranno gli ospiti che la frequentano e le persone che vivono situazioni di fatica e disagio, in particolare un gruppo seguito dal gruppo della Sant'Egidio. Seduti a tavola sarà un momento di festa per tutti, organizzato con la collaborazione di tante associazioni. Natale per la Caritas è anche l'occasione del calendario fatto dalle ragazze della scuola "Vivere in Italia", sempre frequentata da una settantina di donne ogni anno. È pensato intorno a parole significative per le ragazze, in modo multietnico e interreligioso. A volte è nata qualche polemica intorno a questa cosa, sulla Chiesa che fa un calendario dove ci sono le festività anche di altre religioni. Ma lo spirito cristiano, che è anche quello che caratterizza La Locanda, è di apertura a tutti».


È lo spirito di "essere accoglienti" e così uno dei momenti più belli alla Locanda, continua Girotto, è la preghiera. «I frati avevano un Padre nostro, noi abbiamo pensato a qualcosa di diverso, che è nato da un'idea del vescovo: un minuto di silenzio, uno spazio aperto a chi vuole pregare, a chi vuole riflettere, e dove ognuno può sentirsi fratello dell'altro, anche se non siamo esattamente uguali».


Direttore dal 2021, Girotto lavora per l'ente ecclesiastico da 20 anni e in questo tempo «ancora più adesso con La Locanda in servizio, vediamo uno spaccato molto ampio della società. Dalle gravi marginalità, fino al nostro Centro di ascolto diocesano che incontra ogni anno circa duemila persone che ruotano principalmente intorno alla zona di Rovigo e di qualche comune fuori».


NUOVE POVERTÀ
Le situazioni incontrate danno l'idea di «una povertà sempre più diffusa e che intacca tutti. Se in passato si diceva alle persone che venivano qua: "Trovati un lavoro" pensando che magari qualcuno non volesse lavorare, da qualche anno ci sono persone che pur avendo un lavoro, sono povere. È un fenomeno che non colpisce solo i "classici" poveri, ma i giovani e le giovani famiglie, e tanto più chi perde il lavoro o chiude un'attività».


Specie davanti alle crisi che si sono susseguite in questi anni, «la povertà oggi è multifattoriale. Si rischia di diventare poveri perché si sommano una serie di fragilità e l'ennesima crisi diventa il colpo di grazia per chi è più fragile. Per questo puntiamo a sviluppare comunità e contesti di socialità, perché per resistere occorre avere attorno una rete di relazioni. Questo molte volte fa la differenza: occorre lavorare su spazi di comunità perché è anche dalle relazioni che ognuno di noi tira fuori le risorse che pensa di non avere. È sciocco pensare che tutta la forza che abbiamo è dentro di noi. Tanta forza che abbiamo è intorno a noi. E la nostra ricchezza è anche saper coltivare relazioni».

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