Il Polesine in dieci anni ha perso oltre 13mila abitanti: è come se fossero spariti tredici comuni

Domenica 24 Settembre 2023 di Francesco Campi
Anche in Polesine nascono sempre meno bambini

ROVIGO - In sei mesi in Polesine si sono persi per strada quasi 300 abitanti. Da gennaio a giugno, infatti, il numero dei residenti in provincia è calato di altre 282 unità, con il numero complessivo che, alla fine del primo semestre dell’anno si è attestato a 227.136 rispetto ai 227.418 che si contavano ad inizio 2023. Senza andare indietro fino al 1951, quando i residenti in Polesine erano 357.963, nel 2011, valore più alto dal 2000, si contavano ancora 248mila abitanti. Uno spopolamento progressivo che fa riflettere. Anche perché, sottraendo la componente di residenti non italiani, che al primo gennaio erano 19.658, il numero dei residenti si avvicinerebbe pericolosamente a quota 200mila e non solo verrebbero a mancare persone occupabili per lavori essenziali, ma ad un certo punto il sottodimensionamento della provincia potrebbe portare anche ad ulteriori accorpamenti e tagli, dall’ambito sanitario a quello giudiziario fino a quello elettorale e amministrativo.

SERVIZI A RISCHIO

Insomma, una graduale scomparsa del Polesine. Proprio ieri, fra l’altro l’Istat ha diffuso il Focus veneto sul Censimento permanente, che seppur poco attuale visto che i dati sono riferiti al 2021, è comunque utile per leggere le dinamiche demografiche in atto. Non a caso, si evidenzia come «in Veneto la popolazione legale riferita al 31 dicembre 2021 ammonta a 4.847.745 residenti e rispetto al 2011 è diminuita dello 0,2%, la riduzione più significativa si registra nella provincia di Rovigo, -5,5%, mentre la provincia di Verona registra il più alto incremento +2,6%». Uscendo dalle percentuali i numeri fanno ancora più paura, perché la diminuzione in valore assoluto fra 2011 e 2021 in Polesine è stata di 13.447 residenti, ovvero come se in dieci anni fossero scomparsi tutti gli abitanti di Porto Viro, oppure quasi tutti quelli di Bosaro, Papozze, Frassinelle, Bagnolo di Po, Villamarzana, Guarda, Pincara, Salara, San Bellino, Gaiba, Villanova Marchesana, Canda e Calto. È il valore di gran lunga più alto del Veneto, visto che Belluno e Padova hanno perso ciascuno 10mila residenti, rispettivamente il -4,8% ed il -1,2%, mentre Vicenza si è fermata a 7.066 pari al -0,8%, e le altre province hanno invece numeri in attivo: 1.100 residenti in più a Treviso, 7.837 a Padova e oltre 23mila a Verona.

POCHE NASCITE

Non solo, ma sempre secondo i dati riferiti al 2021, Rovigo ha il tasso di natalità più basso del Veneto, 5,1 per mille a fronte di una media regionale, che è uguale alla media nazionale, pari al 6,8 per mille. Ha anche il tasso di mortalità più alto, il 14,3 per mille rispetto ad una media regionale dell11 per mille. L’elevata mortalità si spiega soprattutto nell’elevata età media, 49 anni, rispetto a una media regionale di 46,4 e nazionale di 46,2. Anche l’indice di vecchiaia, che è il rapporto tra la popolazione di 65 anni e oltre e la popolazione di età fra gli 0 e i 14 anni, moltiplicato per 100, vede il Polesine svettare con il dato più alto, ben 256,8 rispetto a una media regionale di 189 e nazionale di 187,6. Stesso discorso per un altro dato, particolarmente significativo perché misura il “peso” della popolazione in età lavorativa, ovvero l’indice di dipendenza strutturale che si calcola come rapporto tra la popolazione con meno di 14 anni o più di 65 anni e quella in età attiva fra 15 e 64 anni, moltiplicato per 100: in provincia di Rovigo è 61,1, rispetto ad un valore medio del Veneto di 57,3.

 

Ultimo aggiornamento: 08:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci