L'ospedale senza oculisti: visite rimandate di sette mesi e in un'altra struttura

Domenica 19 Novembre 2017 di Guido Fraccon
L'ospedale senza oculisti: visite rimandate di sette mesi e in un'altra struttura
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ADRIA - Visite oculiste rinviate a giugno del prossimo anno e non nell'ospedale cittadino ma a Rovigo. Gestione della sanità nuovamente sotto accusa all'ospedale Santa Maria Regina degli Angeli di Adria. «È con rammarico e sempre nell'intento di informare gli utenti del nostro territorio, che ci vediamo costretti a rimarcare, ormai con una frequenza che noi stessi non esitiamo a definire preoccupante, il declino a cui questa direzione aziendale sta condannando quella che, fino a pochi mesi fa, era una struttura affidabile e dagli eccellenti risultati» dice Enrico Naccari, presidente del comitato cittadino a difesa dell'ospedale civile di Adria e dei suoi servizi sociosanitari.

RINVIO A GIUGNO
È di questi giorni l'ennesimo episodio negativo. «I pazienti che hanno prenotato una visita oculistica per questo periodo stanno ricevendo telefonate che annullano la prestazione e ne propongono il rinvio a giugno 2018 a Rovigo. Ancora una volta sono i cittadini che devono sobbarcarsi l'onere di spostarsi, quando basterebbe assicurare la presenza dello specialista, a rotazione, in tutte le strutture pubbliche polesane».

COMPOSTELLA NEL MIRINO
Dal comitato l'ennesima richiesta al direttore generale Antonio Compostella: «Noi le richiediamo un confronto pubblico. È facile trincerarsi nelle belle parole, nelle formalità dei paragrafi, nei tecnicismi di maniera. Più difficile quando si deve guardare negli occhi qualcuno, mentre si tenta di raccontargli ancora una volta la medesima farsa che, ogni giorno di più, si sta tramutando in tragedia».

IL SOSTEGNO
A chiudere, parole al miele nei confronti degli operatori ospedalieri «per la professionalità e lo spirito di sacrificio con i quali cercano di sopperire alle carenze di una dirigenza mai attenta a quella che dovrebbe essere la sua missione, ovvero tutelare la salute delle comunità locali servite, orientando i processi assistenziali e di supporto secondo le esigenze dei singoli e delle collettività. E lo diciamo, a scanso di equivoci - precisa Naccari - Sia chiaro che noi crediamo nelle potenzialità dell'ospedale di Adria e di tutte le sue strutture periferiche. Siamo ben consapevoli del fatto che il presidio ospedaliero, se fosse gestito secondo i principi e i valori che derivano direttamente dalla Costituzione, potrebbe erogare al territorio tutti i servizi di cui necessita, garantendo la continuità dei processi assistenziali e l'imparzialità nelle scelte e nelle decisioni, per dare a tutti la certezza di pari opportunità di accesso al diritto alla salute». 
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