ROVIGO - È costato caro a un residente in Alto Polesine lo "sfogo" sui social contro la Polizia locale, responsabile, durante la prima fase della pandemia, di aver sanzionato una gelateria cittadina per il mancato rispetto delle stringenti misure anti assembramento allora disposte. Ora si trova sotto processo con la pesante ipotesi di reato di istigazione a delinquere.
Il dibattimento è entrato nel vivo ieri, quando il giudice ha ascoltato gli agenti della municipale, incaricata, come polizia giudiziaria, degli accertamenti sulla vicenda. I fatti si sono svolti nel 2020, appena dopo il lockdown quando, su Facebook l'imputato avrebbe commentato con toni pesanti il controllo fatto al locale arrivando ad auspicare l'eliminazione fisica degli agenti della Polizia locale, ed eventuale loro impiego come concime organico.