San Bortolo cambierà volto con 15 milioni, il Comune apre le procedure per gli espropri

Venerdì 16 Settembre 2022 di Elisa Barion
Il terreno abbandonato lungo via Oroboni dove sorgeva il mercato ortofrutticolo, demolito: sono previste residenze e un bosco

ROVIGO - Marzo 2026. Per la precisione, il 31 marzo. È questa la data ultima entro la quale il mega progetto di riqualificazione di via Oroboni che comprende una vasta area del quartiere San Bortolo, dovrà essere completato. E se i tempi sembrano lunghi, quando si parla di grandi opere come quella in questione, dal valore di 15 milioni che il Comune si è visto assegnare dai fondi Pnrr, bisogna comunque correre.

Perché i tre anni e mezzo che mancano alla data di scadenza per terminare l’opera, in realtà, sono pochissimi. Per questo l’amministrazione comunale sta per compiere un passo in avanti decisivo nell’iter che riguarda il progetto: l’acquisizione delle aree coinvolte. Un passaggio che avverrà di pari passo con l’adozione di una variante che consentirà di procedere con il percorso di progettazione.

LE ACQUISIZIONI

A spiegarlo è l’assessore ai Lavori pubblici e Patrimonio Giuseppe Favaretto, che mette a fuoco i vari passaggi. Sì, perché l’acquisizione delle aree, adempimento indispensabile per proseguire, è strettamente collegato all’erogazione di una prima tranche di fondi derivanti dai 15 milioni che il Comune si è aggiudicato. «Il Pnrr - chiarisce Favaretto - prevede la somministrazione di una anticipazione del finanziamento complessivo e con quello, appena sarà erogato, procederemo ad acquisire le aree e partiremo con la progettazione che nelle previsioni, si potrebbe concludere entro la fine di quest’anno».
L’anticipazione delle risorse ammonta al 10% del finanziamento complessivo, come indicato nel quaderno operativo “Appalti e regole contabili per il Pnrr” redatto dall’Anci in cui è riportato, secondo il Decreto ministeriale del Mef dell’11 ottobre 2021: «Il Servizio centrale per il Pnrr provvede a rendere disponibili le risorse con le seguenti modalità: anticipazione fino a un massimo del 10 per cento del costo del singolo intervento del Pnrr, tenuto conto del relativo cronoprogramma di spesa e, comunque, nel limite della disponibilità di cassa assegnata ai sensi dell’articolo 1, comma 2. L’importo dell’anticipazione può essere maggiore al citato 10 per cento in casi eccezionali, debitamente motivati dall’amministrazione titolare dell’intervento. Ai fini dell’erogazione dell’anticipazione, l’amministrazione titolare dell’intervento deve attestare l’avvio di operatività dell’intervento stesso, ovvero l’avvio delle procedure propedeutiche all’operatività».

IL PIANO

A conti fatti, dunque, Palazzo Nodari è in attesa di circa 1,5 milioni per andare avanti con l’intera procedura. Il maxi progetto da 15 milioni darà un nuovo volto alla parte di via Oroboni che comprende l’area ex Gabar, nella quale è operativo, ancora per poco, il comando di Polizia locale in procinto di trasferirsi in viale Marconi, e porterà alla creazione di quella che il sindaco Edoardo Gaffeo e l’amministrazione comunale hanno definito la cittadella delle arti e della musica. L’area degradata e l’immobile decadente, sede del comando, che vi sorge, saranno sottoposti a un massiccio intervento di restauro conservativo.
Il finanziamento da 15 milioni Palazzo Nodari se li è aggiudicati tramite il bando previsto dal Programma nazionale della qualità dell’abitare, abbreviato “Pinqua”, e finanziato con fondi Pnrr indetto dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. L’intervento all’edificio ex Gabar è solo uno dei numerosi interventi pianificati perché nell’ambito del progetto è prevista anche la rigenerazione di una parte importante del patrimonio di proprietà comunale destinato a residenzialità agevolata, la ristrutturazione complessiva del Teatro studio e la creazione di spazi comuni nell’ambito di un progetto complessivo di social housing. In questa sorta di rivoluzione di via Oroboni, il Comune ha coinvolto quattro istituzioni della città, che usufruiranno degli spazi rimessi a nuovo dopo i lavori: il conservatorio Venezze, l’istituto comprensivo Rovigo 3, il Cur e il Teatro del Lemming. Nelle grandi aree non edificate adiacenti l’ex Gabar verranno poi creati un bosco urbano e un “parco delle sensazioni” che sarà gestito direttamente dall’amministrazione comunale.

Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 14:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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