«Renzi non invia l’esercito a Rovigo
e io lo chiedo direttamente a Putin»

Lunedì 30 Novembre 2015 di Francesco Campi
«Renzi non invia l’esercito a Rovigo e io lo chiedo direttamente a Putin»
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ROVIGO - «Se il prefetto, il ministro Alfano e il "fenomeno" di Firenze (il premier Renzi, ndr) non accoglieranno le mie richieste di schierare l'esercito, scriverò a Putin!». La frase, postata ieri mattina dal sindaco Massimo Bergamin su Twitter e rimbalzata sui social network nel giro di pochi secondi, ha inevitabilmente acceso discussioni e aperto il campo a sberleffi e ironie.

«Putin è venuto spesso in Italia, magari se la prossima volta passa da Venezia riusciamo anche a portarlo a Rovigo. E lui è uno che sa organizzarsi e difendere i propri cittadini» spiega Bergamin. Il primo cittadino sa bene di averla sparata grossa, ma fa tutto parte del suo gioco: «Il problema della sicurezza a Rovigo va affrontato: non possiamo assistere inermi a queste ondate di furti», ribadisce facendo capire che per smuovere le acque è disposto anche a subire qualche battutaccia sull'impiego dell'Armata Rossa, sulle testate nucleari a Mardimago e sull'eventuale lettera in cirillico al Caro el mi Putìn.

Nei prossimi giorni, però, si riunirà il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica e Bergamin si troverà faccia a faccia con prefetto e questore. Difficile possa sventolare loro sotto il naso la risposta del presidente russo al suo grido d'aiuto, ma sicuramente ribadirà la sua richiesta di avere dei militari per il controllo del territorio. «La situazione è grave e i fatti di questi giorni ce lo ricordano - sottolinea Bergamin - Per arginare il problema dei continui furti serve un presidio adeguato. Le forze dell'ordine stanno già facendo il massimo, ma le risorse economiche e di personale sono limitate. Per questo chiedo l'esercito, non per militarizzare la città ma per avere un deterrente forte. Una jeep dal tramonto all'alba pattuglierebbe le zone più a rischio».
I rappresentanti dei poliziotti, pur comprendendo le motivazioni della boutade del sindaco, fanno notare che «il problema di organico permane perché nell'azione di pubblica sicurezza i militari devono essere accompagnati da almeno un agente». Meglio sarebbe, per una tra le principali rappresentanze degli agenti di pubblica sicurezza, che i reparti in mimetica fossero impiegati nei presìdi, liberando per i compiti di polizia, ai quali sono debitamente formati, gli agenti attualmente addetti a questo compito come quelli che piantonano la Prefettura.
«Ogni idea è utile per far sì che a Rovigo vi sia un maggior controllo», taglia corto il sindaco. Anche aizzare il "popolo che cinguetta" con un appello a Putin per arginare la piaga dei topi d'appartamento.
«La mia è una provocazione - ammette Bergamin - Serve ad accendere i riflettori su un problema serio. E la soluzione dell'esercito è stata invocata anche dal governatore Zaia a ottobre, dopo una raffica di furti a Belluno». A ben guardare anche Bitonci, nel 2008, quando era sindaco di Cittadella, chiese a gran voce che il programma berlusconiano "Strade sicure" coinvolgesse anche la sua cittadina. Un tema, insomma, già masticato. Non solo un refrain "made in Veneto" o una rivendicazione leghista. Il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi, Pd "doc", ha chiesto l'intervento dell'esercito per arginare il problema dei furti nella sua terra. Tutto il mondo è paese.
Ultimo aggiornamento: 16:02

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