ROVIGO - Non si finisce mai di pagare. Lo sa bene una rodigina che si è vista recapitare dall’Ulss 5 un sollecito di pagamento per un esame già saldato lo scorso anno. In dicembre, infatti, si è recata all’ospedale civile per fare degli esami di laboratorio, che necessariamente devono essere pagati per scaricare il referto, acquisito normalmente dopo cinque giorni. Lo stesso documento, come è consuetudine, reca anche la cifra sostenuta dal Servizio sanitario per il percorso di cura: la stessa già pagata. Una vera sorpresa, dunque, alla fine di maggio, venire a sapere di essere in debito con il Servizio sanitario. L’unica certezza per la cittadina è che deve pagare. La lettera precisa anche che “in caso di mancato pagamento entro la data indicata (15 giorni dalla ricezione dell’avviso) l’Azienda Ulss 5 Polesana si riserva di procedere all’esazione del credito mediante azienda di riscossione crediti, con ulteriore spesa a Suo carico”. Ancor peggio aver mandato tutte le attestazioni di pagamento: per un po’ di giorni la referente non rispondeva perché in ferie, poi ha solo riferito che la fattura presentata è insufficiente. Impossibile recarsi a parlare con qualcuno: è bene evidenziato in grassetto che “a causa dell’emergenza Covid-19 è assolutamente vietato recarsi presso gli uffici di questa azienda sanitaria, in quanto chiusi al pubblico”. Chiusura è il termine più adeguato. Cosa rimane da fare, dunque, a un cittadino in questa singolare situazione?
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