ROVIGO - Questa volta le forbici del risparmio rischiano di tagliare qualcosa che sta dando buoni frutti. L'ente finito sotto la scure semplificatrice, infatti è il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Crea) e, in particolare, la sua articolazione di Rovigo: con la sua chiusura, a rischiare di andare in fumo sarebbe addirittura il Progetto cannabis, nato dall'accordo siglato il 18 settembre 2014 dai ministri Beatrice Lorenzin (Salute) e Roberta Pinotti (Difesa) per la produzione nazionale di derivati della canapa ad uso terapeutico da parte dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.
Nel marzo dello scorso anno, la prima raccolta: una quarantina di chili spediti a farmacie private e ospedaliere e subito esauriti. Tutto nasce, letteralmente, a Rovigo. Le piante, infatti, germogliano e vengono studiate e selezionate proprio nel piccolo centro dove nel 1914 è nata la Stazione Sperimentale di bieticoltura, una ruolo che la struttura ha ancora, unico in Italia, per la certificazione e registrazione delle nuove varietà di barbabietole.
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