ROVIGO - Un pennone alto almeno una trentina di metri da qualche giorno svetta e sovrasta il quartiere Tassina. La costruzione fresca di realizzazione, lì per lì ha creato un certo spaesamento tra i residenti, dal momento che quasi nessuno sapeva di che cosa si trattasse. Poi il mistero è stato risolto: «Si tratta - racconta Angelo Maffione, portavoce del comitato dei cittadini del quartiere - di una nuova antenna digitale montata in un’area pubblica situata sul retro del vecchio distributore Dall’Aglio, a una manciata di passi dalla pista ciclabile Baden Powell che costeggia il corso dell’Adigetto».
La voce su cosa fosse l’elemento architettonico appena approdato in città, però, si è sparsa velocemente, suscitando dapprima tanta ironia. «Un regalo di Natale in ritardo al quartiere Tassina» ha detto qualcuno, «Palo della cuccagna per la prossima festa della Tassina» ha fatto eco qualcun altro.
SCELTA DISCUTIBILE
Il portavoce degli abitanti del quartiere evidenzia, poi, un altro aspetto. «Lì intorno ci sono dei cittadini che hanno comprato casa pensando di essere immersi nel verde, altre ditte stanno costruendo delle residenze e si trovano improvvisamente a fare i conti con questa immagine non piacevole. Forse una valutazione più attenta sulla collocazione andava fatta. Come cittadini avremmo voluto essere coinvolti, informati. Avremmo voluto capire se poteva essere realizzata da qualche altra parte, per esempio nell’area del depuratore che si trova lì vicino. La comunità non è stata coinvolta, eppure in Tassina è stata fatta una riunione con l’amministrazione anche recentemente, se ne poteva parlare. Invece personalmente ho scoperto per caso che fossero stati avviati i lavori per l’antenna e ce la siamo ritrovata finita».
Insomma Maffione, a nome sempre dei residenti del quartiere, afferma di avere l’amaro in bocca per come la questione dell’antenna è stata gestita. «L’amministrazione ha sempre detto di puntare sulla partecipazione e sull’ascolto dei cittadini, invece l’azienda ha trovato la strada spianata, ha realizzato l’antenna e nessuno ha detto niente. Tra l’altro, se si fosse realizzata nell’area di un qualche impianto sportivo, gli utili incassati sarebbero andati a beneficio delle società sportive. Si poteva fare? Non abbiamo avuto modo di discuterne».
Maffione conclude tornando a ribadire che il futuro deve essere “verde”. «Il riscatto del quartiere passa per l’ampliamento del parco David Maria Sassoli verso via Curiel e le sue aree verdi. Su questo non molliamo mai».