ROVIGO - Volano le Farfalle azzurre, volano sul podio. E a trascinare la squadra di ginnastica ritmica alla medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo è la polesana Alessia Maurelli.
LA RIMONTA
L'Italia chiude la prima rotazione con le cinque palle al quarto posto, ma il capolavoro è firmato nel secondo esercizio: le Farfalle nella rotazione con cerchi e clavette recuperano lo svantaggio e si piazzano terze. Belle, eleganti, armoniose: sulle note di Butterfly-Ninja e dell'Albero della Vita convincono la giuria. Fuori dalla zona medaglie Cina e Bielorussia, che hanno dato filo da torcere alle azzurre. Stavolta sono lacrime di felicità e non di delusione come ai Giochi in Brasile. Perché Alessia Maurelli ha portato tutto il Polesine sul podio, una delle soddisfazioni sportive più grandi per la terra tra i due fiumi. Dalla pedana alla tv è passata Marta Pagnini, ex compagna delle azzurre e protagonista a Rio 2016. Ha affiancato Andrea Fusco nella telecronaca in Rai e non ha dimenticato quella beffa amara, il podio sfumato e il quarto posto.
PIANTO LIBERATORIO
E infatti, quando Alessia Maurelli si lascia andare a un pianto liberatorio, autentico e coinvolgente, Pagnini interviene e ricorda che «solo Alessia sa quello che abbiamo vissuto in Brasile, ha lavorato tantissimo in questi anni per arrivare a centrare l'obiettivo». La squadra italiana di ginnastica ritmica sale sul podio a distanza di nove anni dal bronzo di Londra 2012, è la terza medaglia nella storia per le azzurre che avevano vinto l'argento ad Atene 2004. A interrompere il dominio della Russia, cinque ori di fila da Sydney 2000, è la Bulgaria che ha guadagnato i voti più alti e ha regalato al proprio Paese il primo oro a Tokyo. Russia che ha faticato ad accertare il verdetto: prima il ricorso presentato alla giuria che non ha cambiato il risultato e poi nelle interviste una scarsa sportività, le russe non hanno riconosciuto il trionfo delle rivali e hanno aspramente criticato i giudici.
FAIR PLAY
Chi invece ha trasmesso i valori del fair play è stata la Alessia Maurelli. Mentre l'Italia celebrava il bronzo, la capitana si è avvicinata alle ragazze cinesi e le ha abbracciate, cercando di consolarle per il quarto posto. Poi arrivano le premiazioni: anche qui le Farfalle dimostrano eleganza e coordinazione, si guardano e basta un cenno d'intesa per indossare il bronzo nello stesso istante. Sono attimi che l'occhiobellese non dimenticherà mai: guarda la medaglia, la bacia e scoppia a piangere ripensando ai sacrifici, alle ore d'allenamento e alla famiglia che ha fatto il tifo a distanza. Le Farfalle hanno scritto una bella pagina di sport e regalato alla spedizione azzurra la 40esima medaglia di un'Olimpiade leggendaria.
LUNGO PERCORSO
Nelle interviste finali la parola va sempre alla capitana, Alessia Maurelli spiega che il podio è il coronamento di un lungo percorso. «Siamo contentissime, è il risultato di anni di sacrifici e lacrime versate - ha detto a Rai Sport -. Sapevamo che sarebbe stata una finale combattuta, siamo ripartite da zero dopo la qualificazione e ci abbiamo messo l'anima. Questo spirito ci ha guidato nell'Albero della Vita. La vita di una ginnasta è piena di privazioni, nostre e di chi ci ama e chi ci allena». Un bronzo speciale per tanti motivi: «Siamo contente di avere dato una spinta ulteriore a tutto il movimento. Una dedica speciale è alla Manu (l'allenatrice Emanuela Maccarani), la nostra ancòra, la nostra guida».