Pensionato ucciso, «Abbiamo fatto
sesso davanti a lui poi la tragedia»

Sabato 18 Giugno 2016 di Francesco Campi
Pensionato ucciso, «Abbiamo fatto sesso davanti a lui poi la tragedia»
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ROVIGO - «Abbiamo fatto sesso davanti a lui, eravamo ubriachi e ci sembrava un gioco. Stavamo nella stanza in basso, dove c'erano la poltrona, il tavolo e la tv». Il racconto, fatto, ieri davanti alla Corte d'Assise  di Rovigo, con voce piana, è quello della giovane che al tempo aveva una relazione con il 30enne marocchino Abdelilah Soussou, l'imputato del processo per l'omicidio volontario di Sereno Berveglieri. E la stanza descritta è proprio quella della casa di San Pietro Polesine dove, la notte fra il 25 e 26 gennaio dello scorso anno, il 78enne ex muratore è stato ucciso, e dove, due giorni dopo, è stato trovato a terra senza vita, con un sacco di plastica in testa.

Nell'udienza di ieri sono state ascoltate, fra le altre, le testimonianze del fratello e della cognata della vittima, con i quali i rapporti non erano idilliaci. La donna ha spiegato di aver visto spesso giovani stranieri andare e venire dalla casa del cognato. Ma nel suo racconto è caduta anche in contraddizione, perché ha detto che la notte dell'omicidio dormiva, mentre quando era stata interrogata dai carabinieri aveva detto di aver sentito un’auto allontanarsi. Dettagli che cambiano poco il quadro, con i pesanti indizi raccolti dagli inquirenti a carico di Soussou, fermato a Empoli il 17 febbraio. «Abbiamo trascorso il capodanno insieme e deciso di lasciarci, io sarei andata in Bulgaria, lui a Empoli», ha raccontato l'ex compagna che ha descritto la loro relazione. Turbolenta. E violenta. 

 
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