Zaia, vertice di metà agosto, poi a pranzo nell'hotel dei vip

Giovedì 17 Agosto 2017 di Alda Vanzan
Zaia, vertice di metà agosto, poi a pranzo nell'hotel dei vip
Prima la riunione al tavolo tondo di Palazzo Balbi, poi il pranzo sotto la pergola di Palazzo Papadopoli, nel ristorante dell'hotel Aman, quello dove si è sposato George Clooney. Del resto, dopo averli convocati - peraltro all'ora di pranzo - nell'unica settimana dell'anno in cui il consiglio regionale fa vacanza, il governatore del Veneto Luca Zaia deve aver pensato che la riunione ferragostana con i capigruppo della sua maggioranza non poteva concludersi a stomaco vuoto. Ed è stato così che, dopo aver discusso di lupi, bilancio, piano faunistico venatorio, Ater e nuova legge elettorale, i big della maggioranza zaiana si sono spostati al desco dell'Aman: due antipastini, verdurine fritte e baccalà mantecato, niente primo, un pescetto al forno di secondo, bollicine rigorosamente di prosecco nel calice, poi tutti a casa (o a continuare la vacanza interrotta per il vertice con il governatore). Tutti i capigruppo peraltro presenti: Nicola Finco della Lega, Silvia Rizzotto della Lista Zaia, Massimiliano Barison di Forza Italia, Sergio Berlato di Fratelli d'Italia, Antonio Guadagnini di Siamo Veneto più l'ufficiale collegamento Manuela Lanzarin, l'assessore che ha la delega ai rapporti tra giunta e consiglio.

La riunione al Balbi è servita per tracciare il programma di lavoro da qui a fine anno. Oltre all'impegno per il referendum - e a Zaia piacerebbe organizzare un ritiro di due giorni, con sessione di lavoro mattutine e pomeridiane, per l'intera maggioranza - il consiglio regionale è atteso da un autunno caldo: «Abbiamo un sacco di provvedimenti da approvare». O anche da sfoltire, come il malloppo sulla semplificazione: si è deciso di lasciare l'adeguamento alle norme nazionali e comunitarie, ma di stralciare le modifiche di leggi regionali, come ad esempio il Piano casa. Per quelle ci saranno apposite sessioni di lavoro. In dirittura d'arrivo, invece, la modifica della legge elettorale regionale: la proposta che arriverà dalla giunta, oltre a recepire l'obbligo della doppia preferenza di genere, prevederà un aumento del premio di maggioranza e norme più chiare sulla ripartizione dei seggi. Ci sarà da affrontare anche il problema delle province più piccole: Belluno e Rovigo vorrebbe un consigliere in più (quindi tre e non due), ma questo andrebbe a discapito di Vicenza e Treviso. Altra novità, l'eliminazione del divieto di cumulo di cariche istituzionali: si potrà fare contemporaneamente (ma senza doppio stipendio) sia il consigliere regionale che comunale.
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