Zaia avvisa la Corte dei Conti: «Per
colpa di Roma spenderemo 14 mln»

Mercoledì 26 Ottobre 2016 di Alda Vanzan
Zaia avvisa la Corte dei Conti: «Per colpa di Roma spenderemo 14 mln»
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Luca Zaia guarda Diana Calaciura Traina, la nuova presidente della Sezione di controllo della Corte dei conti, poi Paolo Evangelista, il nuovo procuratore regionale della magistratura contabile che ha preso il posto di Scarano. E premette: «Quello che sto per dire può sembrare fuori tema, ma non lo è. Vi informo che per il nostro referendum sull’autonomia spenderemo 14 milioni di euro perché il Governo di Renzi non ci consente l’election day». Nel salone pieno di stucchi dorati di Ca’ Corner, dove i conti del 2015 della Regione Veneto sono stati passati al setaccio, ecco che il governatore mette le mani avanti. Il referendum sull’autonomia sarà celebrato nel 2017, ma lo stanziamento di spesa avverrà adesso, con una proposta di legge dello stesso Zaia che ai 2 milioni già messi nel bilancio di previsione ne aggiungerà altri 12, e il tutto finirà nella manovra di assestamento. Il che significa che il prossimo anno, quando sarà esaminato il rendiconto 2016, i magistrati troveranno una spesa nuova: 14 milioni per stampare schede, attivare seggi, pagare scrutatori così da chiedere ai veneti se vogliono o non vogliono maggiore autonomia. La Regione rischierà un’accusa di danno erariale? Nossignori, dice Zaia alla Corte dei conti: se sarà danno erariale, la responsabilità sarà tutta del Governo centrale. «Noi abbiamo tentato in tutte le maniere - dice Zaia - di avere l’election day, di abbinare il nostro referendum a quello costituzionale. Ho anche chiesto un parere alla Procura perché noi, inevitabilmente, dovremo andare alle urne. È una partita che va fatta ed abbiamo chiesto l’election day per le economie di scala che comporta. Il Governo ci ha detto no e per colpa sua la consultazione costerà 14 milioni ai veneti: è bene che la Corte dei conti lo sappia fin da ora». Vedremo come andrà a finire la partita referendaria, a distanza ha già replicato il senatore del Pd Giorgio Santini: «Zaia non faccia lo scaricabarile, la responsabilità della spesa dei 14 milioni è solo sua e del suo partito. Sono passati 180 giorni da quando il governo ha dichiarato la disponibilità ad aprire una trattativa con il Veneto e Zaia non ha fatto nulla». 
Quanto al rendiconto 2015, la Corte dei conti ha dato la parifica con alcune eccezioni: l’indebitamento, le partite di giro, le partecipazioni societarie, l’intero conto del patrimonio. Tra le criticità, due operazioni finanziarie già classificate lo scorso anno come “indebitamento occulto”, riguardanti Sistemi Territoriali e Veneto Sviluppo, più il canone di locazione per l’acquisto del Palazzo della Regione. Critiche pesanti sul ritardo nell’approvazione del rendiconto. Giudizi positivi, invece, sul raggiungimento del patto di stabilità e del pareggio di bilancio e pure sulla gestione del personale. Quanto al settore sanitario, le criticità riguardano il fatto che molte Ulss procedono autonomamente negli acquisti, cosa alla quale la Regione intende rimediare con la nuova Azienda Zero.
Se Zaia si è dichiarato soddisfatto («Questa Corte dei conti virtuosa esprime il giudizio su una Regione virtuosa»), di ben altro tenore sono stati i commenti dell’opposizione. «Terzo anno di giudizio negativo con un disavanzo da iscrivere nel bilancio di previsione che supera i 3 miliardi», hanno detto i tosiani Giovanna Negro, Maurizio Conte, Stefano Casali e Andrea Bassi. «Dalla Corte dei conti un giudizio severo su partecipate e conto patrimoniale», hanno commentato i consiglieri del Pd Stefano Fracasso, Bruno Pigozzo, Piero Ruzzante e Orietta Salemi.
Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre, 08:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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