Sgarbi: «Ecco la mia Babele
dai grandi veneti all'Islam»

Mercoledì 19 Ottobre 2016 di Sergio Frigo
Sgarbi: «Ecco la mia Babele dai grandi veneti all'Islam»
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Chi lo conosce sa che, nel bene o nel male, la Babele è l’elemento naturale di Vittorio Sgarbi. Tanto più se è lui stesso a crearla, come nel festival in corso in questi giorni a Padova.
«Non volevo una rassegna di libri e di autori che si parlano addosso, come negli altri festival - spiega il critico - ma di idee e di valori, di principi che si confrontano. Tra l’altro è quanto ho sempre fatto quando ero sindaco o assessore».
Quali sono le direttrici della rassegna?
«Siamo nel Veneto, quindi ho pensato che fosse opportuno valorizzare i grandi scrittori di questa regione, da Comisso a Cibotto, da Parise a Zanzotto, anche attraverso la riproposizione dei film derivati dalla loro invenzione narrativa»
Poi ci sono gli anniversari...
«Si, a partire dalla celebrazioni dei 500 anni dell’Orlando Furioso, ma anche con le ricorrenze del 1916, che ha visto la nascita di Giorgio Bassani e di Aldo Moro, che fu l’ultimo grande pensatore politico del ’900: ho invitato a parlarne il suo ultimo segretario, Giuseppe Pisanu, e il comunista migliorista Gianni Cervetti».
L’ultimo tema forte?
«É il dialogo con l’Islam, invece che lo scontro. Tutte le sere alle 19 si confrontano imam, scrittori, traduttori, donne islamici, con vescovi, pastori e responsabili della mediazione fra culture e comunità: c’è il vescovo di Bologna Monsignor Matteo Maria Zuppi, il Vicepresidente della CEI Monsignor Franco Giulio Brambilla, in dialogo con Fausto Bertinotti e Shady Hamadi, Younis Tawfik con Franco Cardini e Massimo Fini...»
Che rapporti ha con un’amministrazione egemonizzata da una forza politica che non sembra molto in sintonia con la cultura?
«Ho impostato le mie iniziative in senso culturale e antropologico, a partire dalle mie competenze, dando qualche suggerimento: oltre a Babele ci saranno delle mostre, in particolare una sul ’600 veneto che potrebbe avere come base Palazzo Zabarella, ma toccare anche le altre province venete. A proposito di arte e scrittura, ho voluto rispolverare Marco Boschini e il suo contributo alla conoscenza dei capolavori veneziani».
Ha avuto sentore di resistenze nel mondo culturale nel partecipare a una manifestazione che segue all’espulsione della Fiera delle Parole?
«No, l’unico che ha detto di no a priori, perchè gli è antipatico Bitonci, è stato Mauro Corona. Il sindaco si è detto dispiaciuto, gli sarebbe piaciuto dialogare con lui, ma io in realtà non avevo pensato di invitarlo, anche se siamo amici».
Lei ha invitato a Babele anche suo padre, che pure è un ottimo scrittore, e gli attribuirà anche il prossimo Premio Cavallini: non è che come figlio ha qualcosa da farsi perdonare?
«É un veneto anche lui (è nato a Stienta, in provincia di Rovigo, ndr), e mi pareva interessante affidare a due grandi vecchi come lui e Antonio Giusti il racconto di un secolo. E c’è anche il mitico Piero Sanavio a parlare di Luigi Groto...».
Cosa c’entra la pornostar Vittoria Risi in tutto questo? Non crede che si parlerà più di lei che di Ruzzante e Zanzotto, a cui l’ha accostata?
«L’avevo già usata nel 2010 in occasione della mostra veneziana sulla “Nuda” del Giorgione; l’allora Patriarca Angelo Scola mi chiese di non farla spogliare, e io da buon cristiano obbedìi, anche perchè avevo già ottenuto l’effetto che mi prefiggevo con l’annuncio. Poi siamo diventati amici. Stavolta l’ha introdotta il regista Gianni De Luigi per alcuni interventi teatrali sabato, in cui interpreterà la cortigiana Veronica Franco».
Per finire una domanda che non c’entra con Babele: qualche mese lei ha annunciato con clamore che avrebbe riportato in Italia la Monna Lisa per una mostra? Com’è finita?
«Ma era uno spot pubblicitario, oltretutto ben pagato, della Citroen per un suo nuovo modello. Anche se ho scoperto che è uno dei pochi collanti nazionali oltre alla Nazionale di calcio, il quadro è stato portato in Francia dallo stesso Leonardo, quindi sta bene là».
Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 12:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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