«Troppe vittime sulle strade venete
ma dall'Anas solo lo 0,9% di fondi»

Venerdì 27 Maggio 2016
Uno dei tanti incidenti accaduti in Veneto nel 2015 (archivio)
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BASSANO - Per il Veneto solo una "mancia". E strade spesso pericolose. «L'Anas, nell’ambito del contratto di programma 2015, ha riservato ai veneti lo 0,91 % del miliardo e 115 milioni di investimento  previsti per l’anno: in soldoni 9,97 milioni di euro circa. Briciole! E la situazione è sotto gli occhi di tutti con un quadro generale desolante e potrei dire anche offensivo nei confronti di una regione che contribuisce in modo sostanziale alla fiscalità nazionale». A sottolineare il dato è William Beozzo, imprenditore bassanese, presidente regionale di Confimi Industria Veneto: «Ancora una volta il Veneto deve fare i conti con le infrastrutture. Se da un lato abbiamo imprese che cercano in tutti i modi di superare la crisi economica, dall’altro si deve fare i conti con una situazione viabilistica che possiamo definire poco incoraggiante, ma proprio per "captatio benevolentiae"». E intanto lo stato deplorevole nel quale versano molte strade della regione, in particolare quelle gestite da Anas, penalizza residenti e imprese. 

«Le case automobilistiche investono in tecnologia per offrire sul mercato veicoli sempre più sicuri, dall’altro dobbiamo fare i conti con strade sempre più a rischio incidente. Sulla statale 53 Postumia abbiamo assistito all’ennesimo grave incidente nei giorni scorsi. Non voglio dire che la causa sia da addebitare direttamente alla manutenzione stradale, ma non va trascurata la pericolosità anche di questo tratto altamente trafficato che va dall’uscita di Vicenza Nord a Cittadella. Proprio la cattiva manutenzione dell'asfalto e le conseguenti buche che si vengono a formare, costringono gli utenti, compresi i mezzi pesanti, ad un vero e proprio slalom per evitare il dissesto del manto stradale. Faccio un appello all’Anas (competente per questo e altri tratti regionali) e agli altri enti responsabili della manutenzione perché pongano come priorità la sicurezza stradale, destinando più risorse per una corretta gestione dei tratti viabilistici. Sicurezza che comunque non deriva dal proliferare degli autovelox che spesso sono solo mezzi per rimpinguare le casse delle amministrazioni piuttosto che strumenti di prevenzione». E l'imprenditore chiede che si faccia «un piano straordinario di salvaguardia delle nostre strade rimettendo in sicurezza la rete esistente e, al contempo, portando a termine le grandi opere infrastrutturali in progetto». 

Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 13:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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