Sostanze tossiche nel sangue
Ora esami per 250mila veneti

Giovedì 21 Aprile 2016 di Alda Vanzan
Acqua inquinata in Veneto
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Le sostanze perfluoroalchiliche usate per produrre le pentole antiaderenti, la carta da forno o il Goretex degli indumenti e sversate per trent’anni in natura senza nulla temere perché limiti di legge sugli scarichi non ce n’erano e ancora non ce ne sono, non hanno contaminato solo le falde e i pozzi di 31 Comuni del Veneto. Quei Pfas prodotti della fabbrica Miteni di Trissino sono finiti anche nel sangue dei cittadini. Su un campione di 507 veneti dei Comuni di Montecchio Maggiore, Lonigo, Brendola, Creazzo, Altavilla, Sovizzo, Sarego (i più esposti), Mozzecane, Dueville, Carmignano, Fontaniva, Loreggia, Resana, Treviso (la cosiddetta area di controllo) circa la metà è risultata positiva alle analisi. Cosa rischino, non si sa. Non solo: tutti i cittadini dell’area contaminata - erano 31 Comuni tra le province di Vicenza, Padova, Verona, ora scesi a 29 perché nell’ultimo aggiornamento sulla contaminazione di acque potabili sono stati tolti Trissino e Montebello - saranno sottoposti a uno screening, oltre 250mila persone saranno invitate dalle rispettive Ulss a sottoporsi a esami del sangue e marcatori tumorali. Non pagheranno un centesimo di ticket, l’esenzione avrà un preciso nome: "codice Pfas"...
 

Ultimo aggiornamento: 15:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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